caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE HUMAN CENTIPEDE regia di Tom Six

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  26/02/2015 11:18:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente "The human centipede" un posticino nella hall of fame del cinema weird se l'è guadagnato senza dubbio alcuno. Merito di quella disturbante idea di base, efferata, disgustosa -e altri cento aggettivi degradanti ci starebbero bene- ideata da Tom Six, regista olandese di belle speranze e dalla sorella Ilona in qualità di produttrice.
Ma procediamo con ordine, l'incipit non brilla certo per originalità: due turiste americane forano una gomma della loro auto, sono bloccate nel bel mezzo di una zona boschiva e dopo essere state molestate verbalmente da un untuoso automobilista di passaggio si inoltrano tra gli alberi alla ricerca d'aiuto. Qui finiscono direttamente tra le braccia poco amichevoli del Dr. Heiter, concentrato di crudeltà pura, misantropo ed inquietante.
Il medico, una sorta di neo-nazista modellato sui deliri di Josef Mengele, ha un sogno, creare una creatura capace di autosostenersi collegando più corpi umani, per mezzo di un'operazione chirurgica delicatissima che vede le vittime unite tramite l'aberrante fusione tra ano e bocca.
Ovviamente la praticabilità scientifica è pura fantascienza, ma la violenza fisica (per lo più fuori campo) e quella psicologica (presente in dosi massicce) innalzano la trovata da becero b-movie in qualcosa di realmente angosciante e penoso, complice l'interpretazione sofferta della vittime e di quella squilibrata dell'iracondo mad doctor Dieter Laser, dotato di un indimenticabile volto da schizzato mentale.
Per essere un b-movie appare molto curato, sia negli ambienti asettici e minimali, sia nella fotografia spesso gelida. A mancare clamorosamente è una sceneggiatura all'altezza del resto: troppe incongruenze, troppi comportamenti illogici e soprattutto una presa di coscienza della vittima giapponese (il capobranco del "centopiedi") davvero tardiva e fuori luogo, seppur utile a dare ancora più drammaticità all'ultima immagine.
Film non per tutti, primo di una trilogia che dovrebbe vedere la conclusione a breve.