caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

COPIA CONFORME regia di Abbas Kiarostami

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
jack_torrence     9 / 10  28/05/2010 03:07:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film sublime.
Mi dispiace che la critica sia rimasta mediamente spiazzata da un film in tante cose diverso dai capolavori di Kiarostami, uno dei più grandi registi viventi, confondendolo per quello che sembra a prima vista, a uno sguardo non attento ai risvolti emotivi, umani, umanisti, che pulsano sotto la confezione "intellettuale" del film. Che è tutt'altro che uno scialbo esercizio di stile privo di ispirazione.
E poi la regia è ispiratissima, anticonformista, inventiva e leggera.

Kiarostami è un raffinatissimo artista, che - connaturato al suo talento visivo e di drammaturgo impareggiabile - possiede l'innato dono di saper riflettere - e restituire con ironia - le infinite ambiguità del rapporto tra finzione e verità.
E' naturalmente metalinguismo. Anche. Ma non principalmente.

La poetica di Kiarostami non si esaurisce in una teorica dei segni: va al cuore dell'esistenza, e ci regala personaggi vivi, emozionanti. Non teoremi. Questo "Copia conforme" è di certo "intellettuale", ma non è "intellettualistico", come la prima metà del film farebbe pure pensare: ma è nella seconda che si concentra tutto.
Il ritratto del personaggio di Lei, interpretato dalla Binoche, è indimenticabile per intensità ed autenticità.
Sono convinto che il valore di questo film verrà sempre più riconosciuto con gli anni.

Nella recensione, ho prestato molta attenzione subito sulla seconda parte del film, dove lo spettatore a una prima visione corre il rischio di perdersi. Come in un film di Lynch, occorre lasciarsi andare alle emozioni e lasciar da canto la logica narrativa, per apprezzare l'assoluta autenticità di quanto, in quella seconda parte del film, potrebbe apparire una stucchevole messinscena.

E' un film molto complesso, fitto di risonanze interne; i dettagli sono tali e tanti (e tanta è la sua accuratezza formale), che ad ogni visione si disvela, si complica, si trasforma: in un moltiplicarsi affascinante di prospettive.

Un film sperimentale e, insieme, il capolavoro della maturità.
Ha l'aria di divenire un classico.

Vedi recensione
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  29/05/2010 22:46:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io adoro il primo kiarostami... il suo cinema mi rilassa e mi permette di vedere le cose in una prospettiva diversa. Non riesco proprio a trovarlo tedioso e pretenzioso, anzi. Fra l'altro è un eccellente fotografo e si vede. Perchè è tanto difficile invitare lo spettatore a soffermarsi sui particolari? Spero di vedere presto questo film anche se temo di averlo già perso
jack_torrence  31/05/2010 01:12:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao, definire tedioso Kiarostami in effetti non si può proprio; però capiamo chi magari può sbadigliare non riuscendo a entrare dentro un suo film...non stiamo parlando di un regista dai ritmi sostenuti...
A proposito di questo Copia conforme, c'è chi l'ha trovato pretenzioso perché si scosta un po' dalla sua produzione precedente...in sintesi è come se altrove Kiarostami si fosse sempre mosso a partire da uno spunto nella realtà, e da esso avesse tratto spunti e riflessioni. Qui - dicono - è come se il rapporto fra realtà e riflessioni si fosse invertito, e K. avesse lasciato precedere le riflessioni alla realtà, per cui il film apparirebbe costruito, mentale, artificioso. K. avrebbe perduto spontaneità.
Ora io dico che K. è cambiato, e non solo è un diritto mutare, ma è un pregio. Questo non è un film accademico e intellettualistico. Sicuramente intellettuale, ho però soprattutto dubbi che realmente K. si sia mai messo a girare prima di sapere dove andare a parare. Ecco: secondo me l'impressione suscitata da film come "Il vento ci porterà via", "Dov'è la casa del mio amico", e cioè che lì dalla contemplazione libera del reale scaturissero le ispirazioni e le riflessioni, è una illusione ottica derivata dall'astuzia e dalla sapiente messinscena del maestro, che sapeva come articolare in maniera semplice un'ispirazione comunque precedente alle riprese.
In questo "Copia conforme" Kiarostami cesella con abilità consumata il suo gioiello, e spiazzando chi si ferma alla prima visione e alla superficie. Il film funziona come una cipolla, va pulito strato a strato per coglierne l'essenza...