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ABOUT ELLY regia di Asghar Farhadi

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  26/06/2010 23:19:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutti si sentono colpevoli o si comportano come tali, è questo l'aspetto più interessante del film. Un film che può ricordare alla lontana Deliverance ma poi prende una piega diversa. Un'incrocio tra Antonioni e Ozon, e oltretutto un gusto quasi "francese" (alla Rohmer ma con meno elegìa affettiva) nei dialoghi.
Doppiato in un italiano da ergastolo (per favore cercatelo in lingua originale, altrimenti c'è il rischio di credere di aver appena sentito i protagonisti di Centovetrine) il film è interessante anche se non manca qualche forzatura, qualche momento francamente troppo esasperato e un pò fuori le righe.
In realtà il film vale molto di più come realtà aderente della condizione femminile nell'Islam, o magari anche attraverso due figure complesse e diversificate (donna/uomo) come Elly e il suo tormentato partner.
All'inizio si resta quasi rapìti da questo partie de campagne (sul mare) dove le donne occupano il loro spazio domestico e gli uomini sono tutti bambini incapaci di crescere (anche gli improvvisi scatti di violenza nascondono un demagogico fallimento della loro maturità).
Poi si resta stranìti, a cercare un'intrigo che non c'è, proprio come L'Avventura di Antonioni, e a osservare quei volti sopraffatti da un'evento più grande della loro (piccola) meschinità.
L'immagine di questa tribù di sopravvissuti mentre non sa darsi una risposta e cela la "nuda" verità potrebbe essere un bel trattato letterario moderno
Del resto ha già espresso tutto (ottimamente) il commento precedente al mio