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DIABEL - IL DIAVOLO regia di Andrzej Zulawski

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elio91     8½ / 10  20/07/2011 00:05:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il commento contiene spoiler.


Il mio Zulawski preferito dopo Possession.
L'incipit è una cosa incredibile,scena infernale tra le più riuscite che abbia mai visto e difficilmente si dimentica. Quanto al resto,credo che il commento più giù di Guy Picciotto sia una disamina perfetta su questo film,il secondo del regista polacco più bistrattato della storia del cinema.

Che poi a voler essere sinceri Diabel è anche uno dei suoi lavori più accessibili dal punto di vista del significato: folle e sanguinario come altri suoi lavori,tanto crudele e grand guignolesco da essersi "meritato" la censura in patria per oltre 16 anni, in realtà è un'apologia dell'inferno del potere e un film profondamente legato ad una visione politica e simbolica della Polonia comunista del periodo.
A voler ridurre a pochi concetti Diabel,per Zulawski la sua terra è resa vuota e degradata proprio dal potere,sia esso della dittatura nazista o da quella comunista di quegli anni. E se quella rappresentata nella pellicola è una Polonia di fine 1700 devastata geograficamente e spartita come un terreno qualsiasi,il protagonista Jakub viene guidato da un viandante infido attraverso una discesa nel più profondo degli abissi nichilistici.
Laddove non esiste più un valore etico o cristiano (il monastero dell'inizio teatro di stupri,omicidi e manicomio),Di0 non semba esistere,l'amore nemmeno (la fidanzata di Jakub sposa ad un altro uomo ed incinta) e perfino la famiglia diventa marcia e perversamente corrotta fin nelle fondamenta (incesti continuati tra fratelli,sorelle e madri), Jakub trova l'unica via per risolvere la situazione in un delirio omicida di violenza.
Chiarissimo l'intento di Zulawski anche quando cita episodi biblici esplicitamente: come nel finale quando il viandante riceve le sue monete d'oro; e lo stesso viandante,evidente rimando al Diavolo del titolo,mostra a Jakub via via i luoghi in cui ha vissuto,"tentandolo" in continuazione a tornare sui propri passi invece che combattere a Varsavia.

Che altro dire,di episodi singoli da sviscerare ce ne sarebbero tanti,dalla compagnia di saltimbanchi shaksperiani fino ai frequenti attacchi epilettici dei personaggi,una caratteristica non nuova al cinema di Zulawski in cui i suoi attori riescono a dar vita ad interpretazioni isteriche e non controllate.
Ma andrebbe visto più e più volte,andrebbe sviscerato. Il vero problema è che Zulawski non fa nulla per venirti incontro,è una martellata ai sensi e al cuore ogni suo film per il dolore lancinante che esprimono e qui più che mai, anzi forse solo in Possession si è raggiunta tanta amarezza e cinismo nel raccontare una trama senza coordinate prestabilite,senza punti fissi se non quelli dell'orrore. E se un certo tipo di cinema merita la nomea di film maledetto,Diabel va sicuramente inserito in questa categoria.