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LA VITA E' MERAVIGLIOSA regia di Frank Capra

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david briar     8 / 10  30/12/2018 01:26:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Citizen Kane riveduto e corretto per essere amato dalla massa, obiettivo decisamente riuscito sulla lunga distanza.

Come nel capolavoro di Welles, si parte dalla vita di un uomo dall'infanzia fino al giorno dell'eventuale morte, e il primo flashback cita proprio la Rosebud di Kane sulla neve. La differenza è che se Welles componeva la vita del suo personaggio per mostrarcene la sua ambiguità e l'impossibilità di conoscerlo a fondo, Capra la ricompone per farcelo conoscere in tutto e per tutto, per dirci quanto è generoso, per rendere noto ogni tassello della sua identità.
Trovo questo film illuminante: illuminante non solo perchè è un film che fa pensare a cose banali(l'importanza di ogni uomo nel mondo) in maniera complessa, ma anche perchè è un film che ricorda quanto questo tipo di emozione, che qualcuno potrebbe definire sdolcinata e stucchevole, sia invece quanto di più difficoltoso da generare: quanti film ci hanno provato, e quanti hanno lasciato il segno come questo? Ai posteri l'ardua sentenza.
E' inoltre un film illuminante perchè, insieme a molti film classici successivi al 1941, dimostra come dispositivi autoriali inizialmente traumatici per il pubblico possano essere riutilizzati in maniera istituzionale e molto efficace. Il che porta ad un'ulteriore riflessione: se sei Orson Welles puoi anche infischiartene e fare film wellesiani per tutta la carriera, se sei chiunque altro, incluso Frank Capra, ti conviene riutilizzare le innovazioni a tuo favore, canonizzandole in maniera temperata..
adrmb  30/12/2018 10:09:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che intendi con dispositivi autoriali, regia e montaggio?
david briar  30/12/2018 14:17:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi riferivo in particolare a "dispositivi autoriali" legate a scelte sperimentali e personali dei registi introdotti, fra gli altri, da Welles e Renoir. Ci sono registi innovativi che non hanno fatto scuola, che non sono stati "seguiti".
Non è questo il caso, perchè le scelte personali degli autori diventano poi canone: così è successo con Griffith, così è successo con la profondità di campo, di cui questo film si avvale(mentre succedeva meno negli anni 30, basta guardare un qualunque film di Howard Hawks di quel periodo).
Inoltre, "La vita è meravigliosa", come il film di Welles, decide di puntare tutto su un personaggio di cui vediamo la vita attraverso un racconto fatto da qualcuno; in quel caso erano le testimonianze raccolte dal giornalista, in questo caso è un racconto fatto da Dio, quindi molto più completo e orientato a connotare le caratteristiche positive del personaggio.
Mi riferisco quindi a tutto questo: profondità di campo, narrazione e struttura ellittica in cui gli stacchi fra un periodo e l'altro avvengono in maniera molto rapida, per associazioni di idee, e spesso senza dissolvenza(incrociata o in chiusura). Nel cinema classico precedente agli anni 40, sprovvisto di questi dispositivi autoriali, gli stacchi fra una sequenza e l'altra erano sempre marcati dalle dissolvenze. "La vita è meravigliosa" quindi si avvale di queste innovazioni, che ho chiamato "dispositivi autoriali"(forse non correttamente), per rendere la sua narrazione più immediata ed efficace.