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M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF regia di Fritz Lang

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     9 / 10  16/10/2006 10:27:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un capolavoro assoluto,a 75 anni di distanza rimane un classico indimenticabile.
Lang è abilissimo nel mettere in scena un film dall'impatto straordinario,non solo da un punto di vista prettamente tecnico/visivo ma anche per il messaggio che lancia.
L'espressivita' degli attori è eccezionale ,anche perchè l'avvento del sonoro era roba recente,di conseguenza questi erano abituati a recitare sfruttando molto la gestualita' e l'utilizzo delle espressioni piu' variegate,a tal proposito si noti la prestazione "monstre"(è proprio il caso di dirlo) di Peter Lorre.
Lang coniuga alla perfezione sonoro ed immagine,dona ad uno dei primi serial-killer della storia cinematografica un tratto distintivo indimenticabile,la famosa nenia fischiettata che segnera' anche la rovina del pazzoide,ma soprattutto lo fa apparire come un uomo comune e non come un mostro,un distinto ed insospettabile borghese,rendendolo ancor di piu' inquietante.
Gli dona umanita' esaltandone la disperazione e l' incredulita' dinnanzi all'evidente accusa di essere un assassino spietato,gli dona uno spessore tale che anche lo spettatore perde le proprie sicurezze,non riuscendo piu' a valutare quale sia la giusta punizione per un essere tanto spietato quanto malato.
Da qui prende le mosse il discorso tra giustizia del popolo e giustizia dello stato,il mondo della criminalita' viene rappresentato in maniera piu' rassicurante ed efficiente di quello che dovrebbe realmente proteggere i cittadini...inoltre è interessante analizzare come Lang rappresenti ed approfondisca il contesto sociale in cui la vicenda si svolge.
La storia è ispirata a quella di Peter Kurten,serial killer realmente esistito e conosciuto come il "vampiro" per la sua caratteristica di bere il sangue delle proprie vittime.