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M, IL MOSTRO DI DUSSELDORF regia di Fritz Lang

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jannakis     8½ / 10  15/12/2012 10:00:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
gli occhi del mostro, colmi di terrore per se stesso e per la folla che lo circonda, restano impressi nella memoria. molto avanti per l'epoca, ispirato alle reali vicende di peter kurten, il film si incentra sulla paranoia dei cittadini di una germania che stava per scoprirsi nazista e sull'angoscia dell'assassino, posseduto dai suoi impulsi irrefrenabili.
senza vedere neppure una goccia di sangue lo spettatore si imbatte subito in un clima dove regna la rabbia e la violenza per poi arrivare alla fine senza più la certezza su chi sia realmente il mostro.
Torok_Troll  15/12/2012 11:32:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'unico mostro è, e rimane sempre quello sporco pedofilo interpretato da Peter Lorre (che anche lui in tenerà età subì innumerevoli abusi sessuali dal rabbino locale, per cui non è che li potesse vedere più di tanto), che fa lo spaurito perchè ha solo paura di ciò che gli accadrà, paura di provare dolore come lui lo fece provare a quelle povere ed ingenue bambine innocenti che lui ha predato manco fosse un Babau (e comunque il dolore che i giustizieri gli avrebbero fatto provare, non era neanche un oncia di ciò che lui aveva fatto provare a quelle poverine) e perchè, in fondo, sa che è ciò che lui merita (mi è venuto quasi da ridere quando lui cerca di muovere accuse a qualche scassinatore di casseforti, come se i loro reati fossero peggiori dei suoi).
Sinceramente... provare tutta 'sta pena per un simile elemento è assurdo, e allora alle bambine a cui lui ha fatto provare prima il terrore e poi il dolore, un dolore che loro neppure comprendevano??? E poi tutti a biasimare i vigilantes, ma nessuno che biasimi neanche un secondo quel porco! No, no, no, io ho rivisto decine di volte quel finale è non ho provato neppure mezzo secondo di pietà per lui, l'unica cosa che vedevo era un viscido e putrido verme che faceva di tutto per convincere delle aquile a fare cio che DEVE essere fatto ai ratti come lui.
P.S. I pedifili non sono affatto malati, sono dei perversi e basta, i peggiori e sono tutti dei vigliacchi (dopotutto che se la prende con dei bambini... che cosa potrà mai essere)
jannakis  17/12/2012 13:57:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
credo che il senso di pietà mi si è mosso vedendo l'uomo braccato come un topo in gabbia. come hai detto tu gli stupratori, gli assassini e i pedofili, nella maggior parte dei casi hanno subito anch'essi le stesse torture. il film mette in evidenza il fatto che egli non riesce a controllare i suoi impulsi semplicemente perchè non ne ha i mezzi. inoltre sono convinto che uccidere un assassino serve solo a crearne altri