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LA PAROLA AI GIURATI regia di Sidney Lumet

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  09/07/2008 13:45:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un vero e proprio gioiello questo film di Sidney Lumet. In poco più di un'ora e mezza il regista riesce a rappresentare diverse tipologie umane, creando una sorta di "summa" della società occidentale -analizzata sotto diverse prospettive, dalla quale poi si prende lo spunto per una profonda riflessione sulla natura dell'uomo.
Dodici giurati, chiusi camera di consiglio, devono decidere della sorte di un giovane imputato accusato di parricidio. Il quadro che emerge dal raffronto delle varie opinioni si configura da un lato avvilente, in quanto mette in luce la mentalità ottusa e retrograda di una società che, per quanto avanzata, si manifesta tuttavia schiacciata dal peso dei pregiudizi classisti; e dall'altro più indulgente nel momento in cui dimostra come i pensieri e i comportamenti palesemente iniqui siano spesso il frutto non di una natura umana ontologicamente meschina, bensì di traumatiche esperienze di vita pregresse. Ed è proprio su questo punto che si incardina l'analisi ("psico-sociologica") del giurato impersonato da Henry Fonda: il modo in cui si giudica una persona difficilmente si presenta come obiettivo, atteso che esso risulta condizionato e inficiato da elementi di carattere sia psicologico sia "pregiudiziale", i quali determinano una distorsione della realtà portando il soggetto a vedere il male dove ve ne è e viceversa. Detta analisi, caldeggiata scrupolosamente e puntigliosamente dal suo sostenitore, instillerà poco alla volta nei diversi giurati, dai meno convinti ai più coriacei, il ragionevole dubbio fino ad ingenerare in essi il ribaltamento del proprio punto di vista. Ciò che inizialmente appare fermo e incontrovertibile si sgretolerà lentamente, lasciando spazio soltanto ai dubbi e alle incertezze e soprattutto ad una importante presa di coscienza: niente è come appare superficialmente; ogni vicenda umana va soppesata e scrutata attentamente e cercando di mondare il proprio punto di vista da qualsiasi sovrastruttura che ne costituisca una potenziale alterazione.
Un legal-movie esemplare, nel quale la sostanza del tema di fondo è accompagnata da una impeccabile forma registica (fatta di tempi e movimenti mirati) tesa a evidenziare il conflitto interiore che tratto tratto prende piede nei vari protagonisti, le cui caratterizzazioni sono altresì esaltate dalla scelta di ambientare interamente il film all'interno di uno spazio chiuso.
ULTRAVIOLENCE78  09/07/2008 15:35:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ERRATA CORRIGE: "portando il soggetto a vedere il male dove non ve ne è e viceversa".
Blutarski  10/07/2008 14:14:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottima analisi anche io sono stato colpito dalla costruzione del personaggio di Henry Fonda, che ha un fascino quasi divino sui giurati che come hai detto tu fa 'sgretolare' le barricate delle loro convinzioni...

Io sono dell'idea che questo film sia inserito in tutti i programmi scolastici, deve essere proiettato nelle scuole!
ULTRAVIOLENCE78  10/07/2008 15:36:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bè sì, è molto educativo...