caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA PAROLA AI GIURATI regia di Sidney Lumet

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
leonida94     9½ / 10  07/01/2015 15:16:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessantissimo questo lavoro di Lumet, ma ancor più interessante è, dal mio punto di vista, il modo in cui alcuni utenti abbiano frainteso l'essenza stessa del film.
Può sembrare infatti che il regista risolva alcuni punti critici in modo semplicistico, banalizzando i personaggi così da aver gioco facile ad ammutolirli e in modo da uscire più comodamente dalle discussioni senza ingegnarsi troppo.
Nulla di più sbagliato!
La forza del lavoro di Lumet è invece la lucidità e la profondità con cui analizza le argomentazione delle persone. I ragionamenti che qualcuno ha descritto come "ingenui" non sono altro che perfette applicazioni di diversi tipi di fallacie di rilevanza (ovvero argomenti errati che, fatti volontariamente o non, distraggono l'uditorio dalla non pertinenza delle conclusioni rispetto alle premesse date). Un sottogruppo di tali fallacie sono quelle ad hominem, che non si basano su reali controargomentazioni, ma su diretti attacchi alla persona, attaccandone l'età, il ceto, i gusti personali, le tendenze o gli ideali, così da screditarne l'argomento.
Non è un discorso fatto per "semplificarsi la vita", ma una perfetta rappresentazione degli errori logici in cui sovente incappiamo [TUTTI].
E come mostrare al meglio tali errori? Ovviamente osservandone le conseguenze. Da qui la scelta dei giudici come soggetti del film, mostrando la pericolosità di essere "illogici", e trasformando così un puro esercizio di forma, in una potente critica sociale.
Alla fine sembra esservi un vincitori. Ma in realtà nessuno ne esce trionfante. Si percepisce solo un piccolo bisbiglio in lontananza: "ricorda che solo tu sei responsabile dei tuoi ragionamenti!".