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I TRE VOLTI DELLA PAURA regia di Mario Bava

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  14/10/2009 11:06:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Introdotto e chiuso beffardamente da Boris Karloff “I tre volti della paura” è un film a episodi che hanno come tema sostanziale quello della morte.
Nonostante la pellicola risenta del tempo passato rimane tutt’ora un piacevole intrattenimento, soprattutto per chi ama i vecchi horror che puntavano forte su atmosfere sinistre e una sapiente gestione della suspence.
Nel primo episodio una donna (la bella Michele Mercier) viene minacciata telefonicamente da quello che sembra essere un maniaco omicida.Ottimo l’utilizzo degli spazi da parte di Bava e buonissimo il suo crescendo verso un finale esplicativo,ben congegnato ma non proprio esaltante.Coraggioso l’utilizzo di un sottotesto saffico sicuramente scabroso per l’epoca.
Mirabile per l’utilizzo di scenografie e luci,oltre che impreziosito da un’ottima fotografia e dalla sinistra presenza di Boris Karloff, il secondo episodio intitolato “I Wurdalak”, si rifà agli schemi classici dell’horror gotico,ricalcandone con maestria le caratteristiche peculiari.Un po’ lento dal punto di vista narrativo è forse il segmento invecchiato peggio,perché poggiante su argomenti più volte proposti nella cinematografia vampiresca.Bava è però eccellente nel mostrare l’inquietante legame che intercorre tra amore e morte in un racconto crudele in cui il sentimento più nobile diviene un marchio indelebile che condanna.
Il terzo episodio,a mio avviso il migliore,vede una donna perseguitata (o afflitta dal senso di colpa) a causa di un furto perpetrato ai danni di un cadavere.Anche in questo caso Bava è maestro nel gestire tensione e ambiente scenografico,utilizzando tipici elementi delle storie di paura con grande acume e gusto per la messa in scena macabra.