Alpagueur 7 / 10 06/12/2020 10:27:13 » Rispondi "Ma quale donnetta, io ho appena ammazzato un uomo"...così dice il bravo Luigi Pistilli alla moglie (da lei ritenuto reo di essere troppo 'molliccio'). Lo strano omicidio di una contessa, Isa Miranda (Federica Donati), che è stato erroneamente considerato un suicidio dalla polizia, innesca un sacco di strani omicidi in una baia in una non meglio precisata località del litorale laziale. Si verificano diversi raccapriccianti delitti tra turisti e abitanti del posto, compiuti da uno strano killer. Lungo il percorso un gruppo di vacanzieri: Brigitte Skay (Louise), Paola Rubens (Sylvie), Guido Boccaccini (Luca), Roberto Bonanni (Roberto), Anna Maria Rosati (Laura)...vengono inseguiti senza pietà da un maniaco omicida armato di roncola ed ossessionato dalla decapitazione. Ognuno di loro viene progressivamente ucciso in diversi modi truculenti (strangolamento, uso di coltelli o asce). Ci sono vari individui sospetti: un ragazzo piuttosto disturbato, Claudio Volonté (Simone Donati), che abita in una baracca vicino alla baia, una strana coppia residente nei dintorni formata da una medium, Laura Betti (Anna Fossati) e suo marito Leopoldo Trieste (Paolo Fossati), studioso di lepidotteri, e una coppia sposata con due bambini, Claudine Auger (Renata Donati) e il suo docile maritino, Luigi Pistilli (Alberto), che tenta di accaparrarsi l'intera proprietà della defunta contessa. Un normale film del terrore di Mario Bava, contenente emozioni, brividi, nudismo, effetti cruenti e un conteggio di morti elevato. Ci viene mostrato un complotto confuso che tratta di omicidi senza senso e un patrimonio ardentemente agognato dai potenziali eredi, persone ambiziose e speculatori di investimenti nella vendita dei terreni. Il film è un discreto mistero di omicidi in un fine settimana selvaggio in cui un gruppo si ricostruisce in un luogo isolato e un assassino va in giro ad affettare e incidere le persone che sono inesorabilmente macellate. Il cast di vacanzieri e visitatori è intercambiabile e si mantengono dritti e in alcuni casi più facilmente identificabili dalle loro interpretazioni in spaghetti western come Claudio Volonté, Luigi Pistilli, Chris Avran o come Claudine Auger, diventata famosa negli anni '60 per il ruolo della Bond girl Dominique "Domino" Derval nel film Agente 007 Thunderball (Operazione tuono). Da molti considerato il precursore, spesso dimenticato, di tutti gli slasher (e relativi sequel) ugualmente cruenti che ebbero tanta fortuna dalla fine degli anni '70 in poi, in cui il serial killer di turno massacra le persone in un cottage in riva al lago (pensiamo solo alla famosa scena che ha ispirato il capitolo 2 della saga di Venerdì 13, "L'assassino ti siede accanto" del 1981 di Steve Miner, nella quale Sylvie e Luca vengono trapassati dalla lancia dell'assassino da parte e parte del letto mentre fanno l'amore). Il film, conosciuto a seconda dei diversi stadi dello sviluppo come "Baia di sangue" o "Carneficina" o "Ecologia del delitto", è stato ben diretto da Mario Bava nel suo solito stile. Bava usa i suoi normali trucchi visivi, curando abbastanza l'interesse, mentre gli omicidi contorti e ben progettati rubano la scena attraverso immagini vivide. Ha indubbiamente degli elementi ironici quasi grotteschi, che a detta di molti sottolineano il cinismo del genere umano, con un discorso sulla violenza dell'uomo sull'uomo, parallelo a quello sulla natura e sugli animali e questa sorta di elemento nascosto della "ecologia del delitto", descritta dal titolo originale, in cui la natura fa piazza pulita degli umani che vogliono sfruttarla. Il finale è piuttosto spiazzante, se vogliamo coerente con lo spirito ecologista e misantropo del plot.
Originariamente, la frase pronunciata dai due bambini superstiti, i figli di Renata e Alberto, dopo che sparano ai due con la doppietta dalla roulotte, mentre si stavano congratulando reciprocamente per la riuscita del piano davanti alla loro Mercedes, era "Così imparano a fare i cattivi" (dal titolo omonimo del soggetto scritto da Dardano Sacchetti e Franco Barberi)...successivamente, dopo l'autoesclusione della coppia Barberi/Sacchetti dalla sceneggiatura, la frase è stata cambiata (ridoppiata) dallo stesso Mario Bava e da Filippo Ottoni in "Come giocano bene a fare i morti", per cui il significato originale è stato un po' perso. Sia chiaro, questo non rovina più di tanto la sarcastica morale di un finale comunque abbastanza 'geniale' (a detta di molti). In una storia già di per se folle, il comportamento dei bambini (i baby prodigio Renato Cestiè biondino e l'onnipresente Nicoletta Elmi dalle lentiggini e capelli rossi che rivedremo poi nei vari "Gli orrori del castello di Norimberga", "Chi l'ha vista morire?", "Le orme", "Profondo rosso"), appare così perfettamente logico, i due sono rimasti a guardare per tutto il tempo ciò che accadeva fuori della roulotte e hanno equivocato i numerosi omicidi commessi dai genitori per una sorta di 'gioco'. Lo stesso atteggiamento del padre Alberto, che prima di uscire dalla roulotte la notte si preoccupa che siano addormentati entrambi, ma poi si dimentica addirittura di lasciare alla loro portata un fucile con munizionamento relativo, è perfettamente in linea con lo spirito sarcastico di una storia nel quale il cinismo regna sovrano.
Le musiche di Cipriani sono all'altezza (anche se siamo così lontani dalle vette di "Solamente nero" ma soprattutto di "Tentacoli", dove il bravo compositore romano ha davvero superato se stesso), restano piuttosto dormienti per tutto il film per scatenarsi negli ultimi 10 minuti e ancora di più nel finale accompagnando i due bambini che possono finalmente correre felici e indisturbati per la baia. Il film forse meriterebbe una disamina più approfondita, basti dire che lo considero uno dei migliori film di Bava assieme a "Shock" (al quale ho dato 8) e a "Operazione paura" (7.5), e penso che nessuno abbia da ridire qualcosa su questo 'podio'. Semmai sull'ordine, ma sono piuttosto convinto di questi reciproci rapporti di forza tra questi 3 film. Insomma Shock è sicuramente più terrorizzante e Operazione paura ha la 'bambina' con la palla bianca che rimbalza molto inquietante e che ispirerà 12 anni dopo le palle da tennis ne "La casa con la scala nel buio" del figlio Lamberto.