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LUNA DI SANGUE regia di Enzo Milioni

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Jolly Roger     4 / 10  01/08/2013 10:57:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fuga dalla Morte aka Luna di Sangue è, naturalmente, uno Spaghetti horror / giallo all'italiano e rispetta tutte le regole di quel genere, prima fra tutte la presenza del classico assassino in impermeabile e guanti neri (da indovinare ovviamente)….tuttavia è un film brutto. Peccato!
Quel che gli manca è la capacità di coinvolgere lo spettatore.
Questo per alcuni motivi (io ne elenco 4):

Primo, l'inizio del film, spiace dirlo, ma è proprio un casino, fatto malissimo, i personaggi sono presentati a caso, tra l'altro parlano pochissimo, col risultato che nella prima mezz'ora non si capisce un ca.z.z.o e questo compromette il film fin dall'inizio.

Secondo, la sobrietà e l'affettazione dei personaggi è talmente eccessiva, onnipresente e dominante, da arrivare ad annullarne non solo l'espressione ma addirittura la loro espressività. Ora, forse questo sarà anche tipico di quel periodo, della volontà di rappresentare un'ambiente borghese in cui i rapporti sono improntati all'ipocrisia e all'artificialità (in tutto però: di sguardi, di parole, di gestualità…) ma questa cosa, soprattutto vista oggi, è poco comprensibile e anche stancante: sembra di ascoltare un muto che canta.

Terzo, il film è immensamente lento e manca totalmente la tensione, anche nei momenti in cui dovrebbe esserci di più, come le uccisioni. Solo un paio di scene si salvano, di cui una peraltro buona

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ma per il resto, manca assolutamente nel corso di tutto il film.

Quarto, il plot è intricato e inverosimile. Una donna vede il proprio marito morto; il cadavere sparisce; dopo un anno, arriva in casa uno che dice di essere suo marito. Lei non gli crede, tutti gli altri sì. Tutta questa cosa va avanti a stancare lo spettatore per ben un'ora, finchè la verità gli farà cadere le braccia. Peraltro l'assassino lo si indovina ben prima della fine e si incastona nell'inverosimiglianza del plot, perché le sue motivazioni sono poco credibili.

Comunque non mancano alcune tocchi della genialità che caratterizzava quel tipo di cinema, come inquadrature deliranti (i primi piani dei faccioni dei cavalli e dei loro occhi spalancati e sguardi un po' ottusi, mentre sono testimoni di delitti umani) e la morbosità di alcune situazioni (lo stalliere che amoreggia con una donna giovane, la quale, si dice, sia sua figlia), tutte morbosità che solleticavano le fantasie un po' represse del ceto italiano - appena fattosi "ceto medio" - negli anni settanta.

Peraltro, il film non è poi così vecchio, è addirittura del 1989…quindi già si plasmava ad un cinema di dieci / quindici anni prima, arrivando ben oltre il tempo massimo consentito.
Tirando le somme, questo film – esattamente come dice il commento precedente – è solo per irriducibili.
Ma pure a loro non piacerà.