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PACO AND THE MAGICAL PICTURE BOOK regia di Tetsuya Nakashima

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speXia     10 / 10  25/05/2012 23:57:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non me ne frega niente se è un filmettino per famiglie, magari un pochino infantile. Neanche volendo riuscirei a dare meno di 10 a Paco And The Magical Picture Book. Un film che mi ha fatto piangere per ben tre quarti della sua durata. Tre quarti di film passati con le guancie tutte bagnate, gli occhi rossi e sgocciolanti, il naso che cola come fosse una doccia di muco.
E non solo: Paco And The Magical Picture Book mi ha fatto sognare. Mi ha fatto desiderare di essere lì, con i personaggi (e che personaggi!), in un luogo incantato e coloratissimo. I film che mi hanno fatto volare così tanto con l'immaginazione sono pochissimi, si contano sulle dita delle mani, anzi, forse solo di una mano.

Paco And The Magical Picture Book, che d'ora in poi abbrevierò in PATMPB, è... boh, non lo so. Avete presente Confessions? Quel capolavoro assoluto (nonchè il mio film preferito) che stravolse la filmografia di Nakashima, fino ad allora un regista avezzo solo a film Jappoppari e con toni da commedia?
Ecco, questo film è (quasi) il contrario. PATMPB è una festa di colori, di allegria e di vitalità, ambientato in un bellissimo mondo immaginario. PATMPB raramente è violento o cattivo, ed è più che altro, a dispetto del freddo e crudele Confessions, una vera e propria favola.
E allora perchè quel "quasi" tra parentesi?
Semplicemente, c'è un piccolo fattore che lega Confessions e PATMPB. Si tratta della rappresentazione dei drammi dei vari personaggi, tra cui spicca l'attore fallito con manie suicide, similissimo, per mentalità e comportamento, al ragazzino pazzo/asociale dell'altro capolavoro.

Tra i vari elementi del film che stupiscono sin da subito lo spettatore, uno di quelli su cui vorrei soffermarmi sono proprio i personaggi. Divertentissimi, originalissimi, interessantissimi, stupidissimi. C'è un vecchio transessuale dall'umore incontrollabile, un horror-infermiera apparentemente infuriata con il mondo, un dottore che vorrebbe essere Peter Pan, un umano che non vuole essere un umano, una specie di vampiressa, e altri individui strampalati che di più non si può. E poi ci sono i due protagonisti, assolutamente adorabili: la bellissima Paco, una versione nipponica della mia amata Jodelle Ferland, e Onuki, il classico uomo burbero che si rivelerà poi avere il cuore d'oro.
Tutti questi (e molti altri) sono i personaggi che popolano il mondo favoloso di PATMPB. Il bello è che quasi nessuno è una macchietta, anzi la psicologia di ognuno di loro è approfondita ottimamente, cosa non facile, visto il grandissimo numero di individui tutti strani.
Sempre per quanto riguarda gli attori, ottimo il cast, comprendente vari attori piuttosto famosi nel panorama del cinema nipponico.

Non voglio dilungarmi troppo sulla fotografia, le location e la colonna sonora: è tutto stupendo. Peccato solo per la computer-graphica: non convince tanto, ma si può perdonare.

Se devo essere sincero, non riesco neanche a capire perchè ho pianto. Paco And The Magical Picture Book è un film che, nonostante sia molto amaro, è anche molto allegro e solare. Forse la forza del film sta proprio in questo: riuscire a toccare molte corde emotive, ovvero, quelle della tristezza, del divertimento e della fantasia.

Il film è consigliatissimo per quelli come me: sensibili, sognanti, amanti dell'immaginazione e della demenzialità. Ottimo per le famiglie, per i bambini, che adoreranno i personaggi graziosi e le gag comiche, ma anche per gli adulti, che possono provare quella splendida sensazione di essere tornati fanciulli.
Se cercate qualcosa di troppo "normale", razionale, maturo, o dal sapore di cinema occidentale, lasciate perdere il film.

In ogni caso, un piccolo, grande capolavoro.
_Hollow_  19/01/2014 00:04:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahahaah le prime righe sono qualcosa di meraviglioso ...

Ho visto il film ormai parecchio tempo fa grazie anche al tuo commento e poi mi son dimenticato di lasciarne uno io ... in effetti comunque ha lasciato anche a me un gran bel ricordo.