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LA GRANDE ABBUFFATA regia di Marco Ferreri

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  11/04/2007 00:42:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capolavoro assoluto, uno dei film più disgustosi e seminali della storia del cinema italiano (e non solo), la cui provocazione più ardita è di sperimentare la nausea attraverso i piaceri piu' grandi dell'uomo moderno, il cibo e la sessualità. Una simile radicalizzazione mette in ombra (volutamente) o comunque svela solo in parte le motivazioni (sociali, ideologiche, culturali, psicologiche, umane, morali?) che inducono questi quattro amici a provocarsi il piacere illimitato fino alla morte (annunciata). Magari un'invidiabile trait d'union tra il dadaismo estremo (il Salò di Pasolini è stato spesso visto come un'influenza indiretta da questo film) e un'amarissimo apologo della vita da vivere fino all'iconoclastia del suo senso eutanasico.
Memorabili tutti gli attori, in particolare il regista con la passione della danza (Piccoli) che muore senza riuscire più - paradossalmente - ad assolvere alla sua funzione e al proprio consolidato slancio corporale.
Disgustoso al di là di ogni limite di gusto, aberrante nella sequela di peti et similia, è un film nichilista tra i più geniali di sempre, simbolo del degrado della società umana e proprio per questo difficilmente lo si rivede una seconda o terza volta.
Pare proprio che gli splendidi piatti siano stati cucinati dallo stesso Tognazzi e consumati realmente tra una ripresa e l'altra del film