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LA GRANDE ABBUFFATA regia di Marco Ferreri

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Ciumi     9 / 10  04/06/2010 16:24:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco: il disgusto della sazietà, l’affogamento nell’abbondanza, la pena dei piaceri. Ferreri raccoglie, in una grande villa appassita dalle reminiscenze bunueliane, quattro amici annoiati.
La preparazione, la partenza, hanno le accortezze d’una cerimonia. E una sacralità è evocata dentro il dissacrante - ma non c’è, proclamata, causa alcuna.
Bisogna provare la fatica d’alzare il bicchiere - a cosa? - e di muovere la mandibola in continuazione e mandare giù il boccone. Bisogna accusare nausea davanti alla opulenza delle portate, e il peso di questa empietà.
Un tedio passa per le stanze come le note stanche del pianoforte.
Una donna, paffuta, angelica puttàna, li assiste e consola, comprensiva e sofferente.


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amterme63  05/06/2010 11:55:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ehilà, Maurizio. Sempre in gamba !!
Splendido commento a un film che presto visionerò anch'io. Infatti ho deciso di vedermi, dove disponibile, tutta la filmografia di Ferreri. Ho cominciato con un film molto simpatico "El Cochecito", che ogni "giovane" dovrebbe vedere, tanto per farsi un'idea di cosa dovrà affrontare un giorno.
Comunque una volta li sapevano fare i film come si deve ... coraggiosi, conseguenti, senza paludamenti o ipocrisie. Ce ne vorrebbero ancora, invece oggi si tende più che altro a "consolare" più che denudare (proprio perché non c'è più il gusto della "scandalo").
Recentemente ho letto un libro sui surrealisti e riportava una frase di André Breton ormai anziano come quella che ti ho messo fra parentesi. Ha ragione. Secondo me lo "scandalo" è uno dei cardini della conoscenza e dell'arte.
Ciumi  05/06/2010 16:57:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Luca. Sì, mezzo commento l’ho inserito nello spoiler perché anticipava troppi particolari, però se lo hai letto non dovrebbe ad ogni modo rovinarti la visione.
Non c’è più il gusto dello scandalo. E’ vero, e forse perché è raro che ancora qualcosa ci scandalizzi, tanto ci siamo abituati allo squassamento dei valori morali - e da un lato è una conquista - del pudore e delle convenzioni; ed ora che tutto è stato messo in discussione, osserviamo le cose con occhio più pronto.
L’arte però è divenuta tremendamente pigra, sono d’accordo, e per nulla coraggiosa: non si chiede da essa soltanto il momento consolatorio, ma che continui ad allarmare, e che sia sincera fino in fondo. E non intendo solo in ciò che si narra, ma soprattutto nel come esso lo si rappresenta. Basterebbe questo. Poiché una verità, se è tale, è sempre scandalosa.

amterme63  06/06/2010 11:39:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ben detto! Sono perfettamente d'accordo. Ciao a presto.