caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA GRANDE ABBUFFATA regia di Marco Ferreri

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Elly=)     9½ / 10  22/11/2011 05:33:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Mangia!Mangia piccolo Micheal, mangia. Se non mangi non puoi morire."

Queste e altre sono le battute ciniche che si ritrovano lungo tutto il film. Un film metaforico, a tratti nichilista nel contesto e freudista nella caraterizzazione dei personaggi. Personaggi vividi grazie alle superbe interpretazioni di Mas*****nni, Piccoli, Tognazzi e Noiret. Una metafora che denuncia in modo trasversale la società consumista contemporanea, dove l'endoismo é alla base di tutto ma é un buco senza fondo. Lo stesso che hanno i protagonisti nello stomaco. Il cibo e il suo rituale sono la causa ma anche l'effetto. Lo stile di Ferrara é evidente e viene enfatizzato dal legame che c'é fra l'uso sempre molto evidente della sessualità e il sesso che qui fa da spalla al cibo. Apologia a tratti forti di grottesco e surrealismo (come da manuale), il film é ambientato in una villa diroccata, non solo scelta stilistica di grande livello, ma geniale interpretazione scelta artistica, la quale serve a sottolineare il degrado sociale e del singolo individuo sempre in cerca del piacere, ma mai sazio, il quale finisce con l'esagerare, stanco del piacere frivolo di routine. Oltre alle scene fastidiose emotivamente, l'humor nero, la satira, lo scandalo, il deridere l'insieme,..fanno da coro ad una melodia malinconia, che racchiude una forte tristezza, la tristezza di vivere una vita senza senso dove l'unica soluzione sembrerebbe il suicidio, l'autodstruzione.