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SILENCE HAS NO WINGS regia di Kazuo Kuroki

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Tumassa84     9 / 10  07/04/2011 03:44:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Penso che questo sia uno dei punti più alti raggiunti dalla profonda innovazione del cinema giapponese degli anni 60. Il film di Kuroki Kazuo, al suo esordio come regista, presenta l'improbabile viaggio di una larva da Nagasaki (all'estremo sud del Giappone, se escludiamo Okinawa) fino all'Hokkaido, dove diventerà farfalla, per passare da Tokyo, Hiroshima, Kyoto, Osaka e addirittura Hong Kong. Ogni tappa è l'occasione per mostrarci un affresco del Giappone dell'epoca: il dramma degli hibakusha (i contaminati) di Hiroshima, i sensi di colpa e l'impossibilità di superare le terribili esperienze di guerra sperimentate nel sud-est asiatico, l'affermarsi di una società che sforna colletti bianchi alle prese con una routine noiosa, soffocante e priva di stimoli, e le contestazioni e gli scontri di piazza. Ma l'aspetto indubbiamente migliore di "Tobenai Chinmoku" è senza alcun dubbio la fotografia. Ogni inquadratura è davvero sublime, e va a costituire quasi un'opera d'arte a sé. Il film non fa altro che proporre in sequenza questi affreschi, queste suggestioni, questi momenti evocativi in un continuum mozzafiato che non può che deliziare gli occhi dello spettatore. Credo di non esagerare se dico che è il film giapponese con la fotografia più bella che abbia mai visto, con una ricercatezza e una cura davvero maniacali. Un film a mio avviso assolutamente da vedere.