tylerdurden73 4 / 10 10/05/2010 16:22:19 » Rispondi Il sempre più versatile Viggo Mortensen è l’unica cosa che si rammenta con piacere dopo la visione di “Good”,scialbo filmetto che pretende l’analisi di temi importanti senza mai dar sfoggio di coraggio e intensità. L’orrore del nazismo,un professore universitario che rivede totalmente la sua vita accodandosi al pensiero del Terzo Reich e divenendo parte integrante di quel male che divora la Germania,sono accadimenti strombazzati in modo deprimente,la pellicola viaggia sottotraccia come il suo pavido protagonista sottolineando cause ed effetti in modo molto superficiale.I personaggi sono abboracciati e per nulla realistici,il lavoro di Vicente Amorim non vale neppure come strumento per dare qualche risposta sulle reali conoscenze riguardo l’olocausto da parte del popolo tedesco.Tutto è appena accennato,come gli studi del protagonista che lo fanno entrare nelle grazie di Hitler,come i rapporti sentimentali ed amichevoli rivoltati con poca cognizione in men che non si dica.Solo un vezzo autoriale le allucinazioni sonore che colpiscono il protagonista,assolutamente gratuite e piuttosto incomprensibili,più convincente la narrazione destrutturata che svolazza senza troppi problemi tra le maglie del tempo. Un film privo di qualsiasi sussulto,incapace di emozionare o offrire una disamina storica e psicologica avvincente.