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IL SIGNORE DEGLI ANELLI regia di Ralph Bakshi

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Peanuts02     7 / 10  02/09/2017 17:23:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora, i commenti e i voti precedenti riescono alla perfezione a descrivere la natura di questa pellicola: o la ami, o la odi. Non ci sono vie di mezzo.
L'animazione è forse uno degli aspetti più caratteristici e controversi del film. Personalmente, trovo che il rotoscopio sia una tecnica dalle infinite possibilità ma che deve essere affidata alle mani di qualcuno che la sappia usare con maestria e che non renda le interpretazioni troppo fredde ed innaturali. Qui devo dire che il rotoscopio riesce bene a conferire ai personaggi un'espressività tutta nuova e da scoprire, specie nei momenti "drammatici" della storia. Con il proseguire delle vicende però sembra quasi che gli animatori stessero cercando di tirare su con i costi limitando le animazioni "piene" limitandosi a "sfumare" i filmati dal vero. Tale espediente era già utilizzato nelle scene di massa o nella resa degli orchi e dei Nazgul. Però siccome si parla di creature oscure e corrotte ci stava benissimo tale resa, che accresceva l'alone tenebroso attorno ai personaggi. Dopo un po' però potrebbe stancare l'occhio tanto da portarti a chiedere perché non abbiano fatto un film direttamente in live action. Fare un live action di un fantasy di questa portata negli anni 70 era un'idea impensabile, e per i mezzi di cui si disponeva si vede che è stato fatto il meglio possibile.
Ad ogni modo, gli sfondi (splendidi, a parer mio) conferiscono alle ambientazioni e alle atmosfere un tocco di cupezza e di oppressione che calza a pennello nel tipo di storia che ci viene presentata.
La nota dolente: la scrittura. Tralasciamo l'adattamento italiano piuttosto bazzicante (all'epoca non è che qui in Italia fossimo tanto esperti di Tolkien) il film risente di dover adattarsi vuoi per il budget, vuoi per il tempo, ad uno spazio troppo stretto per tutto ciò che può e deve offrire. Per chi non ha letto il romanzo viene presentato un mondo ed una storia dai risvolti arzigogolati e non troppo semplici da comprendere al volo. Quello che un adattamento deve riuscire a fare è gettare lo spettatore nella storia lasciandogli comprendere bene la trama e i personaggi anche se non ha letto il libro. Jackson ci è riuscito e per questo la trilogia live action è considerata un capolavoro. Ma se hai visto anche questo film, noterai di certo che Peter Jackson ha attinto moltissime scene, inquadrature e dialoghi da qui.
Potrei sbagliarmi, ma secondo me perché questo film è forte di un elemento che gronda dalle pagine del romanzo e che Jackson (parere mio personalissimo) non ha saputo rendere del tutto. Sto parlando dell'ATMOSFERA e della NOSTALGIA.
Chi conosce la storia saprà di certo che parliamo di una lenta ed inesorabile corruzione dovuta all'influenza maligna dell'Unico Anello, che porta il "puro ed immacolato" hobbit Frodo Baggins a diventarne dipendente rischiando di diventare una creatura come Gollum, se non peggio. Nelle pagine Tolkien ci presenta ciò con un lento e costante crescendo di malinconia, angoscia e dubbio di fallire nella missione.
Jackson ha presentato tutto alla grande, chiaramente, ma si nota una messa in scena troppo "rumorosa" ed esagerata per trattarsi di una tentazione appunto "debole" solo all'inizio.
Quando Bilbo scorge l'Anello e viene per un attimo irretito dal suo potere, nel film lancia un grido animalesco e fa una faccia da Regan dell'Esorcista, mentre tutto dovrebbe essere molto più sottile. In questo film la scena presente nel libro viene fedelmente riproposta mostrandoci un contrarsi del viso dell'anziano hobbit in una maschera grottesca (grazie anche all'animazione rotoscopio) che avremo modo di rivedere in Gollum!
E' strano pensare che il film singolo si riveli molto più sottile (a tratti) della trilogia lunga nove ore, se ci fate caso.
Inoltre, le ambientazioni ricche di gusto nordico ma al contempo anche celtico sono rese benissimo e la claustrofobia non manca (ma come già detto sopra, DEVE esserci in questa storia), mentre secondo il mio parere Jackson si è soffermato più sul lato celtico che su quello nordico, molto influente nell'universo tolkieniano.

Quindi che dire. E' un film che ha i suoi difetti e che può benissimo non piacere, lo riconosco. Nonostante ciò, quello che ha di buono da offrire lo rende bene, dimostrando cura e passione nel voler trasporre una storia fino ad allora considerata pressoché inadattabile. Prima però, vi consiglio di leggere il libro : )