ULTRAVIOLENCE78 7 / 10 23/02/2009 01:15:56 » Rispondi Ciò che aveva caratterizzato “In the mood for love”, vale a dire quel delicato minimalismo che per tutta la pellicola contrassegna lo sviluppo struggente della relazione d’amore tra i due protagonisti, trova solo parziale espressione in “2046”, ove invece è più percebile un calcato stile estetizzante che, in alcuni momenti (soprattutto in quelli futuristici), sembra spingersi al limite del manierismo. Anche la storia in sé è meno intensa rispetto a quella raccontata nella precedente opera di Wong Kar-Wai, oltre che narrativamente più arzigogolata: quel crescendo emotivo, che si fa progressivamente sentire nel rapporto tra i due amanti di “In the mood for love”, è meno presente in “2046”, il quale ha per oggetto la vicenda di un uomo alla ricerca vana dell’amore perduto di un tempo nelle donne con cui, di volta in volta, entra in rapporto. Il tema di fondo, incentrato appunto sulla impossibilità di rivivere nelle relazioni con gli altri le sensazioni, le emozioni e le passioni vissute con una data persona, quantunque opinabile è comunque interessante; ma l’impressione è che, questa volta, Wong Kar-wai, peccando un po’ di egocentrismo, abbia trasmodato nella ricerca formale, depauperando così la sostanza stessa della storia. E’ senza dubbio un buon film, peraltro recitato benissimo; tuttavia le riserve su esposte mi impediscono di gridare alla grande opera.