wega 8 / 10 26/06/2010 22:27:27 » Rispondi Come già detto da chi mi precede, "Fuga da Sobibor" ha una fotografia televisiva ma non risparmia una grande pirizia alla sceneggiatura con momenti da vero cardiopalma. D' altro canto allo script abbiamo lo stesso sceneggiatore della Parola ai giurati di Lumet, specializzato quindi in interni claustrofobici dalle particolari dinamiche, anche psicologiche. Film importantissimo perché ritrae efficacemente l' unico tentativo riuscito di rivolta d' ebrei nei lager nazisti - a Sobibor per l'appunto - nel 1943, quando, uccidendo quasi tutta l' SS riuscirono a fuggire 300 dei 600 internati totali; morta, invece, l' altra metà sotto il fuoco delle torrette o a causa delle mine disseminate nel perimetro esterno. Forse il racconto ha qualche cedimento nell' enfatizzare alcune sequenze (un cinema diametralmente all' opposto di un Resnais), ma sembra tutto estremamente realistico con un grande tratteggio dei personaggi di entrambe le parti. In seguito all' accaduto, il campo di Sobibor fu smantellato completamente per nascondere le tracce di ciò che stava succedendo in Polonia. Grande Rutger Hauer.