gerardo 5 / 10 13/10/2004 16:52:59 » Rispondi Riprendo le mie stesse parole riguardo al film inserite in un altro post:
<<...è probabile che mi sbagli di grosso, che abbia colto erroneamente l'"ideologia" di Almodovar, ma fare di un violentatore una specie di eroe patetico, quasi epico, per cui versare la lacrimuccia finale, io non l'ho proprio digerito. Detto così sembra banale, bigottamente moralistico, o che io venga fuori da Comunione e liberazione... Tutt'altro. Il protagonista di Parla con lei ha evidentemente qualche problema di "socialità", mettiamola su questo punto, che naturalmente gli deriva da problemi comportamentali suoi ecc. Lui ama di nascosto questa ragazza, la desidera, poi l'incidente gli dà la possibilità di averla finalmente vicina e di conoscere a fondo il suo corpo tanto desiderato; ma la conoscenza è univoca, ovviamente, non ricambiabile e - immaginiamo - non voluta (in condizioni normali la donna non se lo sarebbe filato manco di striscio). Ora, trombarsi una persona contro la sua volontà è +o- uno stupro, ma non è tanto questo il punto. Qui l'atto sessuale diventa, quasi romanticamente, un atto d'amore, e Almodovar toglie accuratamente ogni istanza legata al sopruso, alla "violenza", semplicemente omettendola. Piuttosto che mostrarci l'atto, la copulazione quasi necrofila, che sarebbe stato rivelatore del gesto "poco legale", Almodovar ci mostra metaforicamente l'incontro di una donna gigante e un uomo miniaturizzato che la penetra entrando direttamente in lei con tutto se stesso (donazione estrema di sè?), in una situazione surreale da film muto in b/n. E tutto sembra più romantico... Mah!, probabilmente è un desiderio recondito e malaticcio di ogni uomo approfittare della donna non cosciente e priva di reazioni, soprattutto se si tratta della donna desiderata ma irraggiungibile. Dove il corpo femminile è puramente oggetto. Non so, a me è sembrato che in quella struttura ci fosse molta ipocrisia, volendo far passare l'abuso come amore e fonte di vita (va bene coi paradossi, ma ruffianare su 'sta cosa, cercare il consenso lacrimoso del pubblico mi sembra eccesivo e inaccettabile), volendo rendere un personaggio colpevole un eroe innocente e ingiustamente incompreso, cercando forzatamente di far passare al grande pubblico un messaggio sovversivo (i messaggi sovversivi devono essere crudi e sinceri, non zuccherati, ruffiani e ipocriti, altrimenti diventano reazionari, come in questo caso). E che ci fosse un alto tasso di misoginia in tutto il film, a dispetto della delicatezza "insopportabilmente" falsa della regia. Sarebbe stato molto più sincero se avesse mostrato l'atto sessuale, ma ciò avrebbe sconvolto completamente i piani ideologici del regista.">> (...)
thohà 21/06/2006 15:14:18 » Rispondi Nessunon è più innocente e meno perverso di Benigno. Non hai capito una mazza. Ti detesto! :(
Dopo 4 anni di dedizione assoluta... non è stata una vera violenza, lui è chiaramente uno psicolabile, non un violentatore. Grrrrrrrrrr, me la pagherai! Oh, se me la pagherai....
kowalsky 18/08/2006 13:53:41 » Rispondi Non sono per niente d'accordo con la tua teoria, pero' devo confessare che tutta la seconda parte del film l'ho trovata pericolosamente vicina al melodramma furbetto. Ovviamente è un mio parere personale, che non intacca il valore di un film dignitosissimo
vale46 15/04/2005 01:08:50 » Rispondi nel film benigno non viene visto come un violentatore, ma come un subnormale follemente innamorato, che non vive l'amplesso come un mero atto sessuale ma come gesto d'amore verso l'amatissima donna