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EL AURA regia di Fabian Bielinsky

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  23/12/2010 15:39:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La malattia di Esteban è lo schermo dietro cui occultare spiegazioni relative ad una vita indifferente,quasi vile,consumata nel suo laboratorio di tassidermia tra un lavoro di impagliatura e vagheggiamenti criminali.L'uomo sogna una rapina,un colpo in banca,un atto che gli consenta di spiccare fuori da un grigiore nel quale in fin dei conti sguazza senza troppi patemi.
Grande noir questo film argentino diretto da quel Fabian Bielinsky già autore del notevole "Nove Regine" e scomparso prematuramente qualche anno fa.
Costruito su una sofisticata partitura in cui ogni tassello occupa senza sbavature il proprio posto,servendosi di dialoghi splendidamente essenziali e di un ritmo solo in apparenza contenuto,"El Aura" mette in scena la vita di un uomo che da una deliberata inerzia si trova impelagato,a seguito di un omicidio, in una storia di debiti e rapine (forse) troppo gravosa per un tipo indolente come lui.Ricardo Durin è splendido,recita in sottrazione ed il suo sguardo perennemente perduto in un'introversa malinconia esplora individui assuefatti alla violenza.
L'ambientazione boschiva e i desolati spazi della pampa annientano il mondo conosciuto calando Esteban in una dimensione sconosciuta,creando uno scenario vitale e seducente,lontano dallo sguardo vitreo degli animali impagliati e dall'odore di formaldeide,da gesti sempre uguali e da una moglie che non si sa dove sia.Da pedone sacrificabile si autoproclama re di un intrigo pericoloso e del quale lui stesso non conosce tutti i particolari .L'occasione di perseguire quel sogno che gli balena in testa da tempo,magari di poter essere un uomo diverso, lo induce a rischiare,complice la sua straordinaria memoria fotografica e una consapevole condizione di aver poco da perdere.
"El Aura" si avvale di uno schema circolare dal quale è pura illusione potersi affrancare,si delinea attraverso avvenimenti che partiti da un punto convoglieranno nello stesso in maniera beffarda,nel disfacimento di un sogno che a contatto con la realtà perde ogni valore ,nuovamente divorato da un'apatia rassicurante.