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LA STANZA DI MARVIN regia di Jerry Zaks

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Angel Heart     7½ / 10  11/06/2016 13:03:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film su carta si presenta già male per tutta la sfilza di spietate disgrazie che si portano appresso i personaggi ancor prima che la storia inizi, proprio la classica premessa per la solita sbobba strappalacrime a buon mercato; fortunatamente i pregiudizi vengono troncati sul nascere visto che fin dall'inizio "La Stanza di Marvin" appare come un film piccolo ed umano realizzato con dolce tatto e sincero sentimento per la vicenda che narra.
Niente sviolinate, niente colpi bassi, niente spettacolarizzazioni del dramma: il perfetto equilibrio tra lacrime e sorrisi lo si trova semplicemente affrontando la tragedia con l'approccio più positivo e caloroso possibile, circondato dalle persone che si amano, in un insieme di emozioni che lo spettatore percepisce nel cuore e nello stomaco senza alcuna forzatura di sorta; il merito comunque va soprattutto al cast di prim'ordine che definire eccellente sarebbe davvero dir poco; in particolar modo, e qui vado sul personale, vorrei lanciare uno speciale encomio alle straordinarie Keaton e Verdon che rispettivamente in una scena ciascuna (e lo dico senza alcuna vergogna visto che il cinema serve a questo) mi hanno messo alle corde costringendomi a ricacciare in gola violenti groppi da commozione (per salvare le apparenze, io cresciuto a pane ed expendables).

L'unica colpa, se di colpa si può parlare, è la durata: non è che duri poco, ma una vicenda del genere, con personaggi del genere, ed attori del genere, è chiaro che non può essere condensata in una misera ora e quaranta; anche qui, fortunatamente, non manca nulla, c'è tutto, senza alcuna sbavatura, ma purtroppo ridotto al minimo, giusto (sottolineo giusto) quel tanto che basta che c'è da sapere per muovere la storia senza troppi pensieri.
Peccato, perchè a volte sono proprio quei venti minuti in più a fare la differenza, e magari il film in generale ne avrebbe guadagnato non solo in visibilità ma anche in imponenza (soprattutto quando hai a disposizione pure De Niro che, ahimè, si ritrova invece a recitare il giusto numero di battute per avere il nome in cartellone anzichè nei titoli di coda come cameo).
Io sicuramente avrei voluto che durasse di più.

Leggero, ma sinceramente emozionante.
Da vedere.