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DOGTOOTH regia di Yorgos Lanthimos

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Macs     6½ / 10  17/08/2019 15:35:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Insomma non vedo dove stia il capolavoro, è una storia per nulla originale, recitata discretamente. Lanthimos si avvale di una regia laconica e per certi aspetti gelida, con continue inquadrature fisse che riflettono l'immobilismo della vita di questi ragazzi e il loro crescere in un mondo parallelo completamente ovattato ed avulso dalla realtà. Interessante l'analisi dei comportamenti apparentemente insensati che sviluppano, il loro grottesco mimare azioni e pensieri di cui non sanno nulla ma che noi riconosciamo come parvenze di quelli "reali", vissuti al di fuori di quel mondo da chi vi ha accesso. Forse un po' troppo lento in alcune fasi di stanca, mi è piaciuto comunque il discorso sulla manipolazione delle giovani menti che passa anzitutto attraverso la censura del linguaggio, sia verbale sia visivo - unica chiave d'accesso al mondo che il padre ha deciso di negare alla propria famiglia. Un film curioso, leggermente para**lo in quanto gioca a fare l'intellettualoide per far gridare al capolavoro.
76eric  17/08/2019 17:48:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo con il tuo commento. Se poi uno vede alcune scene disturbanti, esplicitamente disturbanti, che risultano essere distanti anni luce da quella che deve essere una normale conduzione di vita, per gridare al Capolavoro è ben libero di farlo, anche se personalmente parlando non concordo. Ci sono dei film assai furbi ed anche piuttosto ben raccontati che giocano a fare l' intellettualoide come dici tu. Penso proprio a questo Dogtooth, oppure al Martyrs di Laugier, oppure ancora al 29 Palms di Dumont, che hanno questo pretesto di raccontare delle cose purtroppo veritiere ( ahimè, anche se la verità è stata ed è assai peggiore ), che se da una parte portano giustamente a far riflettere sulla deviazione di alcuni comportamenti della mente umana, dall' altra, nonostante il loro messaggio, si compiacciono troppo per far sì che una fetta di pubblico, soprattutto quella meno convenzionale logicamente, possa addirittura elevarli a Capolavori del Cinema. I capolavori del Cinema sono quel tipo di film che restano impressi, pietre miliari che vengono viste e riviste, che non stancano e che non tramonteranno mai. Ci sono poi dei film che raccontano crudezze e follie, che sono molto più freddi e distaccati ed ovviamente non intellettualoidi, come ad esempio quelli della serie di August Underground, ma che a ben vedere, forse per il fatto di essere degli snuff movie ( fake ) girati sul momento, potrebbero anche raccontare meglio la quotidianità della follia e della depravazione, senza un perchè... Il director ed attore Fred Vogel che agisce come un Dahmer, un Gein o un Bundy qualunque,... Comunque anche qui pellicole di nicchia...