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DOGTOOTH regia di Yorgos Lanthimos

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strange_river     8 / 10  27/07/2010 20:21:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cani.
Allevati come cani, addestrati ad ubbidire senza discutere, a riconoscere la voce del padrone, a ricevere premi e punizioni per ogni comando eseguito bene o male, a non infrangere i divieti, a dipendere per qualsiasi bisogno, a riconoscere la precisa gerarchia dei ruoli.
Cani.
Azzerata ogni pulsione naturale, ogni emotività convogliata entro precisi schemi, dimenticata la natura umana, plasmata la personalità, reinventato perfino il linguaggio perché fuori c'è il pericolo, dentro le mura la sicurezza di un'istituzione totalizzante entro la quale tutto si crea.
In una casa dominata dal bianco abbacinante, colore neutro e psichiatrico per eccellenza, la vita familiare nella descrizione agghiacciante, eppur assai misurata, di un programma di neutralizzazione della personalità.
Così allucinante da lasciare spesso ad occhi sgranati a sillabare “non è possibile!” e quasi non si vuol credere a ciò che si ha appena visto.
Poi accadrà il non previsto.

Un film coraggioso quasi come una sperimentazione e al contempo solido, seppur un po' sfuggente per via del suo finale, che amplifica, se possibile, il senso di svuotamento e crea il solco definitivo della non appartenenza .
E' un cubetto di ghiaccio che non si scioglie.

Molto bravi i protagonisti, in particolare le due sorelle che con mimica e voce atona riescono esattamente a trasmettere ciò che è stato loro chiesto