caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

DOGTOOTH regia di Yorgos Lanthimos

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
elio91     8 / 10  15/03/2011 17:05:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sconvolge perché girato benissimo,in maniera glaciale e distaccata come ha insegnato il caro vecchio Haneke la cui l'influenza si vede in maniera evidente in tutto,dai dialoghi (importantissimi) ridotti al minimo alla staticità delle immagini fino al minimalismo di fondo.
Per quel che mi riguarda il film è esattamente quello che potevo aspettarmi,ovvero un tipo di cinema che apprezzo molto perché si pone pochi limiti sia per quel che mostra e sia per come lo mostra,senza filtro alcuno per lo spettatore né concessioni di sorta.
La discesa nel morboso,il grottesco dietro una vicenda tanto assurda quanto realistica nelle conseguenze ma fino alla fine inspiegabile per i presupposto con cui nasce sono perfetti; l'inspiegabilità sta ovviamente nel gesto di questa madre e questo padre di "proteggere" i propri figli rinchiudendoli in una casa ma anche in un mondo immaginario in cui i gatti possono mangiare i bambini e le parole cambiano di significato quando stanno a significare qualcosa che non deve essere spiegato. La casa non sono solo le 4 mura in cui i ragazzi (2 sorelle e 1 fratello) si trovano fondamentalmente bene,ma è la casa nella loro testa. La loro è una non-crescita,e al di là delle motivazioni per cui questa educazione deviata viene loro imposta (non ci viene spiegata,non c'è bisogno) tutto è dannatamente realistico.
Può succedere,questo sembra il monito del regista anche se non è sua l'intenzione di accusare solo l'istituzione familiare ma ponendo sotto la luce dei riflettori un pò tutta la società e le sue devianze.

Il senso di ribellione di questi ragazzi sembra essere nullo e come sempre ci vuole l'Ospite per rompere tutti gli equilibri; non è la prima volta che il nucleo famiglia viene messo sotto una luce morbosa e crudele ma è strano vedere come sia sempre l'altro,qualcuno che viene da fuori a scardinare gli equilibri a portare alla fine lo sconvolgimento più grande (Teorema di Pasolini,Visitor Q di Miike). Perché l'esterno ovviamente sta a significare anche contaminazione e lo spaccamento di questa assurda e spaventosa famiglia ritratta in Dogtooth va a ricercarsi sempre nella stessa causa; ma a cosa porti la ribellione non è dato saperlo perché il regista dopo aver tirato i fili e scioccato un pò per tutto il film si permette di interrompere sul più bello facendoci ripiombare nei più inquietanti interrogativi: sarà finalmente libertà,o la routine è cominciata un'altra volta per non portare alcun cambiamento?

Non ho voglia di rivederlo più,come tutti quei film che mettono a disagio e riescono a rimbalzarti nella testa per giorni e giorni dandoti un senso di leggero malessere.