Sir_Montero 9½ / 10 13/01/2013 01:16:09 » Rispondi Agghicciante. Ecco il primo pensiero cosciente dopo la visione di questo duro, spietato e crudissimo film. Una storia che nella sua paradossale irrealtà mostra senza filtri di alcun sorta le dinamiche concrete, fin troppo realistiche, di come l'essere umano, e il suo esistere, sia drammaticamente determinato non dal proprio libero volere, dalla sua propria capacità di autodeterminarsi, quanto piuttosto dalle sovradeterminazioni familiari, culturali, politiche nel senso più ampio del termine. Lucidamente, ci viene mostrato che la coscienza, la conoscenza di sè e del mondo, si forma attraverso filtri linguistico/semantici non adoperati scientemente da noi stessi ma adottati, nostro malgrado, dall'esterno e accettati come univoci e indubitabili. Nel caso specifico di questo film, asettico e tremendamente disturbante, ci viene mostrato tutto questo complesso teorico/antropologico attraverso la descrizione dettagliata di una famiglia e dei suoi figli, reclusi (a loro insaputa) dalla nascita tra le mura della loro casa. Attraverso la manipolazione costante del linguaggio e la strumentalizzazione delle paure, si delinea perfettamente il quadro di quella che possiamo definire una genealogia distopica dell'uomo, del suo essere e della sua coscienza. Le poche parole qui accennate non hanno lo scopo di esaurire la descrizione e l'analisi dettagliata dell'opera, ma quantomeno porre degli spunti, per quanto frammentari, di riflessione. Un capolavoro cinico e disilluso, nichilista e disarmante. Da vedere più e più volte.
oh dae-soo 30/01/2013 11:20:46 » Rispondi Contentissimo ti sia piaciuto così tanto Sir. E ricambio i complimenti, scrivi benissimo e hai una cultura cinematografica di primordine. Ti aggiungo anche io alle amicizie. E ti aspetto su Synecdoche New York. :)
Sir_Montero 30/01/2013 20:29:48 » Rispondi Grazie mille dae-soo. Synecdoche lo sto cercando, appena l'avrò visto, ti farò sapere. Kynodontas resta un capolavoro del nichilismo politico-morale.