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DOGTOOTH regia di Yorgos Lanthimos

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GianniArshavin     8 / 10  18/08/2014 13:20:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fra il grottesco , il surreale e il drammatico Lathimos ,giovane regista greco , riesce a dar vita ad una delle migliori rappresentazioni moderne sul potere, sul condizionamento mentale e sulla famiglia.
Opera complessa e controversa , "Dogtooth" è uno dei pochi film che mi ha spinto ad una seconda visione a poche ore dalla prima , per via della sua natura contorta ed estremamente simbolica.
La trama si basa su un'idea di partenza tanto geniale quanto malata e la vicenda necessita di grande attenzione da parte del pubblico per essere assimilata e compresa a fondo.
Ogni inquadratura , ogni scena o dialogo nascondono qualche metafora e qualche riflessione , in un concentrato di contenuti belli tosti e forse non adatti a tutti vista la messa in scena cruda e alienante.
In "Dogtooth" non avremo molta violenza fisica ma saremo bombardati da una sottile e perversa violenza psichica , in un vortice di sensazioni spiacevoli che ci avvilupperanno senza sosta per tutta la visione.
Lathimos si ispira palesemente ad altri autori o titoli del passato e infatti nel suo film possiamo trovare molto di Haneke e Von Trier , passando per il "The village" di Shyamalan o la prima mezz'ora di "Bad boy Buddy". Molte anche le influenze letterarie fra cui spicca il mito della caverna di Platone.
Tecnicamente ci attestiamo su buoni livelli ed anche la fase recitativa è di grande spessore. Tante le scene che rimarranno impresse nella nostra mentre e subdolamente ambiguo il finale.
Concludo questo mio sommario commento su "Dogtooth" consigliandolo a chi vuole qualcosa di profondo e fuori dagli schemi , una pellicola cruda e fredda dai pesanti risvolti allegorici.