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UN MICROFONO PER DUE regia di Todd Louiso

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     4 / 10  21/07/2010 17:22:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sospesi tra gli avanzi andati a male di “Saranno famosi” e i cocci di “Glee”, i liceali americani sembrano non saper fare altro: custodire sogni dentro al cassetto delle loro aule è la massima aspirazione di questi giovanotti, ebeti oltre ogni limite.
Possibilmente, si condisce la pasta scotta con un insegnante che stravede per la musica e il canto, al quale si aggiunge il contorno di un manipolo di “scassati”, pronti a manifestarsi nel loro io più profondo ululando versi di canzoni già note e mettendo su gruppi musicali a cappella. Peccato che la cadenza filmica risulti piatta come una pancia estiva.

Con la promessa della gloria a portata di mano, gli allievi giocano a fare i professionisti, anche quando il periodo della scuola è finito da un pezzo, e dopo 8 anni si ritrovano ancora privi d’identità. E’ questo che vuole la società? O è quello che serve ai giovani di oggi per nascondersi?
Ci si rintana curando la coda dei propri capelli e facendosi venire dei dubbi sulla vendita della casa (la paura di crescere è una grande nemica), che invece dovrebbe volare via come quella di Dorothy. Eh, già. Perché la recita scolastica prevede nientemeno che la messa in scena del musical “The wiz”, tratto da “Il mago di Oz”. L’uomo di latta a cui manca il cuore (e anche l’amore della sua bella) è una metafora fin troppo esibita e facile.

Todd Louiso, oltre ad aver scritto il film con faciloneria, l’ha diretto senza avere nessuna idea del potenziale degli attori a disposizione. Stiller e Schwartzman sono buttati al vento: il primo canta meglio di come recita, il secondo smorfieggia a più non posso, nemmeno fosse alle estrazioni del lotto.
Nessuno si ricorderà di questi due personaggi artificiosi. Nessuno si ricorderà più di questo film quando passerà in tv in un brumoso pomeriggio autunnale.