76eric 7 / 10 27/05/2010 20:19:36 » Rispondi Uscito nell' anno più "licantropesco" cioè nel 1981, assieme a Un lupo mannaro americano a Londra di Landis e a L' ululato di Dante, che sono molto più famosi, questo film è sicuramente un pochino più complesso ed è distante nella forma e nei contenuti rispetto i precedenti. Credo sia difficile affezzionarvisi ( rispetto gli altri titoli sopracitati) in quanto più che un horror lo definirei un poliziesco con qualche spruzzatina di mistery-thriller. Non mancano comunque gli effetti gore. Il cast è di tutto rispetto, infatti oltre al veterano Finney, troviamo Gregory Hines ( Cotton club), Tom Noonan di Manhunter e La promessa, Edward James Olmos ( che in una scena del film è piuttosto inquietante) visto in Blade Runner e nella serie Miami vice. Veramente suggestiva poi è la costante soggetiva con visione termica ( idea questa presa in futuro da Predator) che accompagna l' avanzata dei lupi, come trovo insolita e quasi onirica la visione di New York che propone il regista...., insomma strana. La trama a grandi linee?
In pratica all' inizio un facoltoso imprenditore assieme alla moglie e alla guardia del corpo verranno brutalmente uccisi da delle creature che risulteranno essere la reincarnazione in lupi famelici di indiani pellerossa vissuti tempo prima e che scateneranno la loro furia una volta saputo che questo tycoon aveva in mente di costruire un nuovo complesso residenziale nelle rovine dove queste belve avevano fatto la loro dimora.
Il film è tratto da un racconto o da un libro, e quando lo vidi che ero piccoletto, ovviamente mi piacque molto, e devo dire che anche adesso pur non gridando al capolavoro, questo lo sottoscrivo, ho trovato comunque intrigante questo differente modo di trattare l' argomento "licantropia". Meriterebbe più spazio. Da rivalutare.