caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

40.000 DOLLARI PER NON MORIRE regia di Karel Reisz

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Angel Heart     8½ / 10  28/09/2013 20:09:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo, straziante, tesissimo spaccato sull'autodistruzione di un uomo logorato dalla febbre del gioco d'azzardo.
Vero ed accurato, per tutta la visione lo spettatore assiste impotente (e con un ansia man mano sempre più marcata) al continuo precipitare, in un tunnel senza vie d'uscita, di questo professore di letteratura incapace di gestire la sua "malattia" anche quando avrebbe tutti i mezzi per farlo.
Il banco alla fine vince sempre: regola semplice da ricordare ma difficile da applicare. Non importa se vinco o perdo, non importa se il mio vizio distrugge me e tutte le persone che mi amano e che mi stanno attorno; lo so che sto sbagliando, lo so che sto per fare qualcosa di stupido e che potrebbe costarmi caro, lo so, eppure non posso farci niente, non posso resistere al richiamo di quel brivido, di quella eccitante sensazione che provo prima del momento decisivo in cui ho tutto in ballo e non posso più tornare indietro.

E come detto più su, mentre il protagonista si muove ed agisce masochisticamente con questa mentalità, lo spettatore assiste scena dopo scena alla sua rovina nella speranza che questi non si inguai più di quanto già non sia.
Alla fine c'è spazio per un briciolo di redenzione, ma come si vuole in questi casi, per raggiungerla bisogna pagare un prezzo caro e purtroppo indelebile.

Film così reali ed efficaci sui vizi del gioco ce ne sono veramente pochi, e questo è senza dubbio uno dei migliori. Tanto dolore, tante umiliazioni, tante scene strazianti (quelle con la madre in particolare); il regista Reisz e lo sceneggiatore James Toback (che sembra avere un debole - ed ottimo fiuto - per queste storie di autodistruzione, vedasi il successivo "Fingers" con Harvey Keitel) non cedono a retorica e sentimentalismi, vanno dritti al sodo (il film parte già con il protagonista preso con la mèrda fino al collo), e non si risparmiano nulla sulle conseguenze di questo male che, come la droga o l'alcool, una volta che ti prende non ti lascia più andare, buono, cattivo, ricco o povero che tu sia.
James Cann ECCELLENTE, una delle sue migliori interpretazioni in assoluto, ma il resto del cast non gli è da meno (ci sono pure Burt Young nei panni di uno squallido strozzino e in una scena anche un giovane James Woods, con un taglio di capelli osceno, nella parte di un impiegato di banca).

Da vedere assolutamente... storie del genere non possono non colpire, specie se raccontate in maniera così verosimile.



Nota: orribile titolo italiano. Primo perchè la cifra è 44.000 e non 40.000, e secondo... era tanto difficile intitolarlo "Il Giocatore" o "Il Giocatore d'Azzardo" o "Lo Scommettitore"?