Thorondir 8½ / 10 20/08/2016 00:10:17 » Rispondi Quando il cinema italiano era ancora cinema. Di Leo gira uno dei più grandi polizieschi italiani di ogni tempo, scavando nelle psicologie dei personaggi, tormentati dalla colpevolezza di Piazza, con lo stesso spettatore che si arrovella se abbia veramente rubato i 300mila dollari. Un film di rara compattezza, un noir viscerale, poetico e amarissimo, profondamente intriso di quella critica sociale di cui erano infarciti molti film dell'epoca. Esemplificativi in questo senso i batti e ribatti tra i due poliziotti in questura. Se a tutto ciò si aggiunge il tema musicale, l'iconicità di alcuni personaggi, da Piazza (un gigantesco Moschin) a Rocco, e la regia di Di Leo, ecco che il risultato è qualcosa rimasto nella storia del nostro cinema, sebbene anni di riscoperta e rivalutazioni. Vero che a 40anni di distanza alcuni pestaggi e sparatorie possono apparire raffazzonati e datati, ma Di Leo non aveva certo il budget dei registi americani. Motivo in più per celebrare la grandezza formale, visiva e tematica di uno dei più riusciti esempi di noir all'italiana.