tylerdurden73 6½ / 10 13/10/2011 11:26:02 » Rispondi Prigioniero di una famiglia di pazzoidi.E ciò che succede ad un aspirante regista dopo un incidente in bicicletta.Nessuna attinenza però con il deforme e sanguinario parentado di Leatherface o con i sadici e squilibrati Firefly .I Beaulieu infatti danno parvenza di essere vicini modello,simili a tanti altri comunissimi nuclei famigliari conducono vita riservata e sembrano non dare fastidio a nessuno. In realtà il padre è un giustiziere invasato mosso da un'etica suggestionata da un forte fanatismo religioso,francamente un po' pacchiana perché male approfondita.Ha come hobby quello di acciuffare e sopprimere i cosiddetti ingiusti,persone che nella vita si sono macchiate di gravi reati.Come non bastasse appare molto fiducioso nel poter riuscire a indirizzare l'aggressiva figlia maggiore sulle sue orme,con l'"allegro" quadretto domestico completato da una moglie arrendevole e da una bimba con evidenti problemi psicologici. In un primo momento il film tiene bene sulla corda,si cerca di capire cosa stia accadendo e lo script non scava solo nel dramma del prigioniero ma anche in quello della famiglia,costretta a vivere in modo anormale.Si esplorano i rapporti tra i coniugi e soprattutto si punta l'attenzione verso il morboso attaccamento della figlia nei confronti del padre.Alcuni passaggi sono un po' troppo dilatati e i vari tentativi di fuga vengono proposti con eccessiva frequenza,quando il duello di nervi tra aguzzino e vittima trasla su una scacchiera, simboleggiato da una partita scacchi, il pensiero vola alto a modelli pericolosamente illustri.Lasciando da parte Bergman il regista Eric Tessier alterna cose elogiabili a cadute di tono sconcertanti.Ad esempio soddisfa il gusto più macabro mediante ciò che l'assassino cela in cantina,come da brividi sulla schiena è l'ultimo crudele omicidio,per contro gli inserti onirici fanno pena e alcuni approfondimenti psicologici vengono suggeriti ma poi lasciati andare con troppa facilità.