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POETRY regia di Chang-Dong Lee

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Thorondir     8 / 10  25/03/2023 00:06:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lee Chand Dong è regista di umanità e dolore. Lo aveva già detto in modo duro ed emozionante in "Peppermint Candy" e "Oasis" (non sono ancora riuscito a vedere "Secret Sunshine") e lo conferma in questo Poetry. Nel racconto dell'anziana Yang c'è la storia di una donna che nella Corea maschilista e consumista, nella Corea dei palazzi tutti uguali, cerca la bellezza, il riflesso irripetibile del momento. Cerca di vedere - come suggerisce il maestro di scrittura poetica - la dove sembrerebbe non esserci nulla da vedere (perfino nel lavabo). La bellezza va cercata, carpita, assaporata. Ma va anche coltivata a 360 gradi nelle scelte del quotidiano: ed ecco che la nostra battagliera protagonista viene tratteggiata non come un idealtipo di perfezione umana e morale ma in quanto essere umano con tutte le sue debolezze e le sue istintività (rifiutare di dire alla figlia della malattia, chiedere i soldi all'anziano che accudiva). Una donna che in quanto donna sente suo il dolore della giovane Agnes, vittima dell'esatto opposto della bellezza: del sopruso, della mancanza di empatia, della negazione della bellezza. E a lei dedica la poesia e ciò che la poesia permette di fare: dare voce ai senza voce, costruire ponti tra questo e altri mondi.