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POETRY regia di Chang-Dong Lee

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Tuonato     7½ / 10  13/04/2011 17:38:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Poesia" potrebbe far pensare ad un titolo presuntuoso, se Chang-dong volesse mostrarci la vera poesia attraverso la sua opera. Ma che boria! E invece no, è stato scelto per contrasto - ruvidissimo - in opposizione alla storia di violenza e di morte di cui ci parla. La poesia è centrale, vero, Mija proprio quando inizia a far cadere le parole a causa del suo Alzheimer si iscrive ad un corso di poesia per poterle invece catturare e imprimere indelebilmente (contrasto numero due) e, successivamente, partecipa a delle sessioni di letture di poesie durante le quali conosce un poliziotto reietto che - malgrado dimostri a più riprese la sua frivolezza - la aiuterà a compiere quel che deve essere compiuto senza compromessi (contrasto numero tre) , a liberarle finalmente il cuore.
Cuore che, finché oppresso da un peso d'ingiustizia insostenibile, non permette a Mija di vedere le cose, di vederle realmente, di vedere dentro e attraverso esse. Di avere l'ispirazione poetica. Mano a mano che in lei prenderà coscienza il riscatto morale dovuto, il salatissimo conto - i 30 mln di won accordati per sistemare la questione sono niente a paragone - che deve necessariamente essere versato nei confronti della ragazza, il cuore di Mija si alleggerirà e le permetterà - finalmente aperto - di afferrare quelle parole che non vedeva, di completare il lavoro assegnatole componendo una struggente lettera d'amore per quella ragazza vittima di soprusi reiterati, quella ragazza alla quale l'amore è stato negato per sempre.

E' un film che parla di scelte difficili, impopolari, incomprensibili per la società in cui viviamo. Di quanta poesia in realtà ci sia dietro il senso di giustizia.


Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2010.