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PATTO DI SANGUE regia di Taylor Hackford

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Angel Heart     10 / 10  01/09/2010 02:57:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magnifico, stupendo, eccellente, formidabile. Non troverò mai abbastanza aggettivi per descrivere la bellezza di questo capolavoro. Il film più bello di Taylor Hackford, da noi in Italia praticamente sconosciuto, è uno dei film più importanti e controversi degli anni 90. Un dramma ventennale simil-Padrino ambientato nelle strade e nei territori delle gang chicane della East Los Angeles dove solo la lealtà e l’amore per la famiglia contano davvero: violento, struggente, sofferto e spettacolare, è la triste epopea di tre cugini (due messicani e un bianco), legati da un patto di sangue e di fratellanza che il destino inevitabilmente sconvolgerà, alla costante ricerca della loro strada nella vita tra risse, violenza, droga, carcere e omicidi. Seguiremo le vicende di Cruz (Borrego, ottimo) pittore e artista di gran talento che, a causa di una rissa in cui rimane temporaneamente invalido, diventerà schiavo dell'eroina, provocando incidentalmente anche la morte del fratellino più piccolo con conseguente allontanamento da parte della famiglia; il conflitto interiore di Paco (Bratt, altrettanto ottimo), ragazzo dall'atteggiamento duro e schivo che dopo aver evitato per un soffio la galera, troverà le risposte giuste alle sue insicurezze quando diventerà un valido e deciso agente della narcotici; e l’ascesa al potere del bianco Miklo (Chapa, mitico), da sempre ripudiato dalle sue origini a causa del colore della pelle, che riuscirà ad ottenere il rispetto per cui ha sempre lottato quando diventerà il braccio destro del leader della gang messicana del penitenziario di San Quentin.
Un film davvero epico, dalle immagini forti, reale, commovente (in alcune scene sarà impossibile trattenere la lacrima), coinvolgente dall’inizio alla fine, e recitato magistralmente da tutti gli attori (ribadisco i tre protagonisti principali, perfettamente calati in parte e credibili come non mai). Eccellenti anche regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, e le superlative musiche di Bill Conti. Insomma, non credo ci sia molto altro da aggiungere... Cinema puro e praticamente perfetto in tutto. Indubbiamente uno dei miei film preferiti di sempre. Anche togliendo il giudizio di parte, il voto finale rimane comunque strameritato.
Un capolavoro con la C maiuscola da non perdere assolutamente, e di cui si consiglia caldamente la visione immediata (in lingua originale però, perché in italiano è orripilante). Non fatevi influenzare dalla durata apparentemente spropositata di tre ore: vi assicuro che non le sentirete neanche.

"A toda madre, o un desmadre"
KOMMANDOARDITI  12/03/2011 14:18:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io l'ho trovato incredibilmente in anticipo sul CITY OF GOD di Meirelles, soprattutto per il tragitto ventennale che segue dall'inizio alla fine i tre personaggi principali.
Lo vidi in italiano e sicuramente il doppiaggio non era dei più coinvolgenti e fedeli: rendeva poco la drammaticità e la crudezza delle situazioni, conferendo ai dialoghi un che di grottesco e demenziale.
Benjamin Bratt superiore di poco agli altri due, almeno nel conferire credibilità al suo "cambio di rotta".
Probabilmente è poco conosciuto per via della sua durata oversize, che però, come dici bene tu, non si avverte affatto.
Una bella epopea criminale alternativa alle solite.
Angel Heart  12/03/2011 14:52:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grandissimo!
Comunque in USA è famosissimo, non capisco perchè qui non lo conosca nessuno. Tuttavia ti consiglio vivamente di guardare la versione in lingua originale, sono sicuro che cambia tutto. Io nemmeno oso guardarlo in italiano, mi cascherebbe sicuramente.

Ora attendiamo il tuo commento, mi raccomando!
Angel Heart  12/03/2011 15:11:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, concordo per quanto riguarda Benjamin Bratt, anche se con Damian Chapa se la gioca proprio lì per lì...