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PUBLIC CEMETERY UNDER THE MOON regia di Cheol-hwi Kwon

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Ciaby     8½ / 10  01/07/2010 18:42:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spesso leggo, per forum specializzati in cinema asiatico, che la Corea del sud non avreebbe un passato horror, come invece ce l'ha il Giappone. Niente di più falso. In Corea si facevano horror ben prima di "Whispering Corridors" e il genere trovava linfa vitale in quei beati anni '60, dove gli autori coreani di storie dell'orrore erano molto prolifici e ispirati. Tra i film da ricordare, oggi reputati come cult, ci sono sicuramente lo stranissimo, sbilenco horror gotico "A Bloodthirsty Killer" (1965) e, appunto, questo "Public Cemetery Under The Moon" (1967). Gotico e inquietante il primo, schizzato e delirante il secondo. "Public Cemetery Under The Moon" parte da un plot classico, quello del fantasma vendicativo che uccide -spesso volentieri- usando i suoi lunghi capelli corvini. Ma per una buona ora, il film sembra tutt'altro che un horror: l'andamento è stranamente d'autore, quasi un film drammatico.
Il regista presenta i suoi personaggi con grande cura e meticolosità, con una regia controllata ed elegante, e una fotografia saturata e affascinante.

E' ciò che viene dopo che distrugge completamente l'alone di calma apparente, ed è lì che il film diventa un imprevedibile e distruttivo caleidoscopio visionario, miscelando terrore, apparizioni fantasmatiche e anche un bel po' di sangue. Ma la sceneggiatura, ottimamente scritta, fortunatamente ribalta il meccanismo con un colpo di scena finale spiazzante e imprevedibile, che capovolge letteralmente un film che sembrava fin troppo lineare. Il risultato è sorprendente: un film indefinibile, originalissimo. Parte lento lento, preparatorio al delirio, e poi, letteralmente, esplode in una mezz'ora finale da togliere il fiato. Un film da recuperare, soprattutto per chi crede che sia impossibile raccontare la solita, vecchia, storia di fantasmi in modo innovativo. E pensare che è datato 1967.