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NON SI SEVIZIA UN PAPERINO regia di Lucio Fulci

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Ciumi     6 / 10  30/06/2010 17:36:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo film di Fulci che vedo non mi è completamente dispiaciuto: ha una corposità quasi appiccicosa nella tempera adoperata; magmatica nell'impasto di situazioni e di personaggi; aspra nell'illustrazione di una (sotto)realtà del paesino meridionale, schiava delle sue superstizioni, dei suoi pettegolezzi, delle sue fattucchiere, della scabrezza dei suoi paesaggi asciutti.
Attraverso il volto di tre donne (strega puttàna e madre) passa l'identità dell'omicida.

Il film è rozzo, volgare talvolta, per sua stessa volontà. Ha quella passione Leoniana per il sudore e lo sporco, per le facce ruvide, per il pathos: ma più ancora di Leone, Fulci enfatizza, drammatizza, calca la mano; c'è forse, assieme alla rabbia, anche del compiacimento nel suo sputo di disprezzo.
Il finale, poi, l'ho trovato un pochino banale, e un tantino sciocco.

Spesso noto come in certi autori manchi un vero rispetto, una certa sensibilità nei confronti dei drammi e delle tragedie che inscenano… Allora mi ricordano, chissà perché, un po' quei bambini nella sequenza che apre ‘Il mucchio selvaggio', paperini oziosi che si divertono a guardare una colonia di formiche divorare degli scorpioni.
KOMMANDOARDITI  01/07/2010 02:27:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Ciumi, guarda che anche io, la prima volta che lo vidi , lo giudicai appena che un film sufficente. Poi con l'andare del tempo ed il susseguirsi di altre visioni sempre diverse e sempre più approfondite rispetto a quella prima ed acerba occhiata iniziale, il mio voto e con esso il mio giudizio sono pian piano lievitati.
Adesso come adesso gli metterei un 8, con tutta sincerità.
Devi considerare che il film di Fulci, assieme a REAZIONE A CATENA di Bava sono gli unici due thrilling che si differenziano nettamente ed originalmente dal modello argentiano di inizio anni '70 che aveva contaminato tutte le pellicole di genere giallo coeve. Basta scorrere la lunghissima lista di epigoni della trilogia di Argento : è un susseguirsi già nei titoli di animali, assassini e donne moriture.
In più va considerato l'enorme clamore e lo scandalo che all'epoca suscitò l'azzardo di Fulci nel trattare di un prete, per di più cattolico, addirittura omicida di bambini....!!!!
Una cosa inconcepibile persino attualmente, figuriamoci 40 anni fa...
Fulci fu il primo in assoluto, almeno in Italia, a sfidare così irresponsabilmente un tabù così inviolabile, oltre che le ire funeste di censori, clericali e benpensanti.
E lo fece nella maniera più cruda e diretta possibile, senza filtri o eufemismi : diciamo anche in maniera rude e vouyeristica!
Il finale poi è di una cattiveria talmente iperreale da sfociare nel surreale : l'assassino si sfracella contro le rocce consumandosi l'intero volto con continui impatti e sfregamenti sulle asperità aguzze del dirupo, arrivando persino a "fare scintille", quasi come una pietra focaia.....per me una trovata geniale e spiazzante.
A me intriga l'atmosfera, la presenza melliflua della Bouchet (non pùttana ma ricca viziata e provocatrice), l'arsura delle location (che ha ispirato anche il film di Salvatores IO HO PAURA), la grande interpretazione della Bolkan ed il suo massacro a suon di musica (prima rockeggainte e poi sentimentale)...scena omaggiata in altro contesto nel tarantiniano LE IENE (dai che te la ricordi....)

Certo deve qualcosa sicuramente ad opere come IL GIORNO DELLA CIVETTA e IL TAGLIAGOLE (bellissimo film di Chabrol, veditelo).
Come hai scritto , anche l'impronta dello spaghetti-western si fa sentire.

Però ti consiglio di vedertelo a distanza di tempo, magari un altro paio di volte.......Poi me ne darai atto.

Ci sentiamo,ciao ;-)
Ciumi  01/07/2010 19:09:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Kommando.
Il film di Fulci è sicuramente coraggioso: nel suo prete, oltre che l’assassinio, è intravedibile addirittura una vaga pedofilia. Tuttavia è la messa in scena che non ho trovato efficacissima, l’invettiva sembra perdersi in un certo compiacimento, è aspra ma non punge, sempre a mio modo di vedere, e rimane un po’ semplicistica.
‘Il tagliagole’ l’ho già visto, ed è davvero molto bello. Ecco, quando nel commento accennavo ad una certa sensibilità. Il macellaio di Chabrol è una persona psicologicamente descritta, per lui si prova rabbia, pietà soprattutto; mentre il prete di Fulci non mi ha suggerito un autentico sentimento: era l’assassino rivelato nel finale di un film giallo, un uomo di chiesa disturbato, non molto altro.
Nell’ultima parte ho in mente una sequenza, anzi un fotogramma che mostra il volto all’ingiù, obliquo e trasfigurato, quasi satanico del prede mentre comincia la sua caduta nel dirupo. Quell’istantanea m’è piaciuta; però sono convinto che il seguito che hai descritto tu, il suo rovinare tra le rocce come pietra focaia (l’idea delle scintille non era affatto male), nella versione che ho visto io era tagliato.
Ovviamente è possibile che lo possa rivalutare dopo una seconda visione; per ora posso dirti che per me rimane un 6, ma non un scialbo 6 dato a quei film che non sono né carne né pesce. E’ il 6 di una pellicola che ha cose buone (come quella densità, quell’asprezza, quella ruvidezza di cui parlavo nel commento) e altre molto meno. Certamente non un’opera anonima, o di quelle di cui ci si scorda già il giorno dopo.

p.s. quando ho dato della puttàna alla Bouchet davo adito alle malelingue del paesello.
anthony  01/07/2010 10:16:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
MIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!
..Maurizio gli ha messo 6!!!!

E chi se lo aspettavaa!!!!?? :-D

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Ciumi  01/07/2010 19:12:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma guarda che se non fosse stato per la parte finale probabilmente gli avrei dato anche un voto più alto.
Tra l’altro mi sa che ho visto una versione in cui hanno tagliato alcune scene, specie nel finale, a giudicare da quanto mi ha scritto Kommando. Così mi sono perso lo sfracellamento del prete.

KOMMANDOARDITI  01/07/2010 21:02:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo la copia tv è orrendamente sforbiciata.
Oltre alla scena finale, mancano un pezzettino della sequenza con la Bouchet nuda col bimbo di fronte (in realtà era un nano ripreso di spalle) e soprattutto è espunta totalmente la barbara e sanguinosissima esecuzione a crudo della povera maciara (colpi di spranga e catena che le devastano tutto il corpo!).
I film di Fulci sono i soggetti ideali per l'uso ed abuso censorio : tempo fa scrissi anche a Pinhead di recuperare la versione uncut di LO SQUARTATORE DI NEW YORK ed il suo voto cambiò da 3 a 7...!!!
Che esagerato.. :-DDD