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NON SI SEVIZIA UN PAPERINO regia di Lucio Fulci

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Delfina     6 / 10  17/02/2011 12:43:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi aspettavo qualcosa di più. Il film è interessante (e decisamente cult) per la perfetta atmosfera primi anni '70, per la fotografia e per i magnifici posti nel Parco nazionale del Gargano, in un'Italia che, di sicuro, oggi sarà molto diversa, "postmoderna". Ci troviamo qui a uno stadio ancora premoderno, seppure, per certi versi, già invaso dalla modernità (rappresentata dalle utilitarie che partono per le ferie, dalla tv, dai "giornalini sconci" nelle edicole che turbano i ragazzini, da una splendida, "metropolitana" e spregiudicata – magnifica bellezza – Carol Bouchet).
In questo contesto, il fim merita di esser visto per assaporare appieno un'Italia che non c'è più, ma esisteva fino a l'altro ieri.

Come thriller invece, non funziona molto, è molto prevedibile se non addirittura dall'inizio (gli indizi non mancano), certamente dalla metà in poi.
In conclusione, non mi sento di giudicarlo un grande film. Certo, contiene alcune scene efficaci di violenza, ma la tensione a un certo punto scompare, proprio per la facilità di indovinare l'assassino.
KOMMANDOARDITI  17/02/2011 12:57:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prevedibile secondo i nostri canoni attuali (dopo centinaia di epigoni del genere visti e stravisti) ma prova ad immedesimarti nel pubblico di 40 anni fa.
Il giudizio su un film va sempre correlato all'epoca in cui ogni singola pellicola è stata realizzata, altrimenti si finirebbe col dire che OMBRE ROSSE è uno dei film più insulsi e pallosi dell' intera storia del Cinema (quando invece è stato forse il più bel western mai girato).

Piccola precisazione: l'attrice ignuda sulla sdraio è Barbara Bouchet; Carole Bouquet è invece la dottoressa che ammaestra Celentano in BINGO BONGO (tanto per fare un esempio).

;-)
Delfina  18/02/2011 19:07:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao, grazie per aver segnalato la mia svista (Carol anziché, giustamente, Barbara :) ).

Però non sono affatto d'accordo sulla tua filosofia di valutazione dei film: certo, il contesto va sempre tenuto presente, eppure l'efficacia resta immutata, si tramanda inalterata nel tempo, quando il film la possiede davvero. Altrimenti, se fosse come dici tu, non potrebbe piacerci nessun film di molti decenni fa, ma ovviamente, non è così :) :).

Tanto per citarne uno, un film di quello stesso giro d'anni che ho visto pochi giorni fa, è stato "Flavia, la monaca musulmana" di Mingozzi (1974); tutto un altro pianeta, una forza straordinaria che colpisce ancora oggi come un pugno nello stomaco.

Ripeto, come thriller il film di Fulci secondo me è prevedibile, e non sono l'unica ad averlo scritto nei commenti. Poi chi lo vedrà, giudicherà da solo.
Ciao.