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A SERBIAN FILM regia di Srdjan Spasojevic

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ifry     7½ / 10  17/01/2011 17:43:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A Serbian Film non va sotto valutato. Questo lo dicono in molti, io lo ripeto. A mio parere non è un horror, non è un torture porn, e non può appartenere a nessun genere.
E' la genesi di una nuovo modo di fare film? Io spero di no. E' semplicemnete un film con la sua storia ed oguno di voi può vedere e cogliere quello che vuole, e valutarlo come meglio crede. Ognuno di voi avrà ragione e torto. Come la mia personale valutazione.
Prima di accingermi alla visione del film, mi sono documetato. Su internet si parla di film più disturbante del cinema, e la violenza raggiunge livelli che è (come citano diversi siti cinematografici) al limite della cinematografia legale. Per cui sapevo a cosa andavo incontro e conoscevo tutte le scene crude. Il tutto per preparami alla visione.
Mi sono imposto delle regole in caso sarei stato urtato dalla violenza:
1) Ripetere "è solo un film" "è solo un film" "è solo un film" "è solo un film"
2) Ripetere "è tutto finto" "è tutto finto" "è tutto finto" "è tutto finto"
3) distogliere lo sguardo ed annullare l'audio, se non ce l'avessi fatta.
4) non forzare la visione, chiudere e mandare tutti a fan****

Sono un tipo suscettibile, che si spaventa quando Heidi nel suo cartone animato perde fiocco di neve ed ha pianto per il povero agnellino. Da grande sarebbe stato buono con le patate.
Il film l'ho visto. Senza chiudere gli occhi. Tutto.
Certo con tachicardia ed ansia, ma ci sono riuscito.
Ognuno può recensirlo come meglio crede. E questo è importante, in quanto oguno recepisce un messaggio o significato in base alla propria sensibilità, nel modo in cui ci si avvicina al film e nel modo in cui si è cresciuti e tanti altri fattori.

Se un film mi piace, ho voglia di rivederlo. Altrimenti vuol dire che non mi è garbato.
A Serbian film mi è piaciuto e non lo rivedrò facilmente. Questo per contraddirmi subito.


A Serbian Film è un film girato bene. Ottima fotografia, regia eccezionale e dosata con attori che non fanno pesare la loro ansia, come se il tutto fosse normale. Il montaggio è ottimo, come la sceneggiatura che mette quel tanto che basta e creare le premesse per un qualcosa che porta agli inferi. I testi dei dialoghi sono davvero qualcosa che mi hanno lasciato a bocca aperta. Mai banali, ma al contrario scavano nel profondo della nostra anima e fanno emergere quello che di perverso c'è in oguno di noi, mettendoci in dubbio e arrivare a pensare che quasi abbiano ragione.
Il film ha diverse chiavi di lettura, cui il regista non voleva dare, ma che ne è venuto a conoscenza dopo, leggendo i commenti e le critiche della stampa internazionale.

Un primo livello di lettura è data dallo stesso regista "Questo film è il diario delle angherie inflitteci dal Governo Serbo, il potere che obbliga le persone a fare quello che non vogliono fare, devono sentire la violenza per capirla". E magari il film è stato girato solo per questo. Magari non è vero, ma vuole farci pubblicità. Lecito.
Il film arriva a livelli di abominio che mente umana non può concepire, o almeno io stesso non ci arrivavo, o meglio, sono a conoscenza di determinate violenze, alle persone e sui bambini, ma una cosa e sapere che esistono, altra cosa è vederle, e mai sarei arrivato a concepire deteminati abusi sessuali, innaugurando un possibile porno neonatale.

Seconda chiave di lettura è la naturalità di come in quelle atmosfere malate viene vissuto il porno. Un porno malato è reso naturale dai dialoghi e dalle semplici espressioni dei protagonisti. Basta accorgersi come viene affrontata la spiegazione del padre al figlio quando quest'ultimo visiona accidentalmente il primo film porno del suo genitore.
Sia chiaro. Il film non raggiunge livelli di volgarità che siamo abituati a vedere nei normali programmi televisivi e qualcosa in più. Anzi, sfrutta una certa raffinatezza registica che è difficile ripetere. Non viene mai mostrata la scena nella sua interezza ed il regista ha la capacità di capire quando smettere e voltarsi dall'altra parte, lasciando intuire cosa succede, il che è peggio.
La violenza più che fisica è concettuale.



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Altra lettura. (possibile spoiler)
In merito alla scena col nuovo arrivato col viso coperto, mentre si scopano i due corpi riversi sul letto e nascosti, colui che davvero gode di quell'orrore non è colui che è drogato, ma colui che è consapevole della verità. Colui che sa.


Poi c'è una quarta chiave di lettura che a parer mio è quella che più mi ha colpito e condivido pienamente.
Un tale film è aberrante, infimo, sporco, sudicio di una morale che è totalmente perversa. Se non si era previsto un orrore, ora se ne è a conoscenza ed hai la possibile di stoppare il film. Hai una scelta.
Puoi condannare il film e criticarlo. tutti coloro che lo hanno visto e criticato sono arrivati alla fine.
Una fine che ha sconvolto e stravolto il nostro limite all'orrore. Potresti gridare allo scandalo, ma il più colpevole sei tu, che lo hai visto, rendendoti complice di una cult-mania malata. Perchè se sei arrivato alla fine, tu spettatore- voyeur, hai contribuito alla perversione rendedola ancora più malata godendo, seppur rabbrividendo, della visione. Se lo avresti definito infimo, non avresti continuato. Per cui A Serbian Film è stato girato anche per te e grazie a te.
Mente malata in un modo di malati.
Jolly Roger  15/04/2012 14:32:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il tuo commento è molto interessante, ti sei davvero soffermato ad analizzare questo fiml con grande attenzione, rispetto a molti altri.

Anche per me, la scena davvero più disturbante è stata

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l'ho trovata però anche molto forzata, eccessiva. Potrei dire artificiosa.

Comunque, secondo la quarta chiave di lettura che hai dato al film, quella che più ti ha convinto, chi vede questo film fino alla fine è un malato in un mondo di malati. Quindi tu stesso, che hai visto questo film fino alla fine, ti consideri tale, almeno in parte? Lo chiedo senza alcuna volontà di polemizzare
ifry  22/07/2013 14:15:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho letto solo ora il tuo commento. :D
rispondendo alla tua domanda:

si certo. in un modo o in un altro, continuare a vedere cosa succede, è un modo di accettare quelle perversioni. la tua (mia) curiosità è una conseguenza di sapere il proprio limite. conoscere fino a che punto ci si arriva. ed una volta arrivato alla fine nei fai parte. lo puoi accettare o meno. ma alla fine fai parte del pubblico. la scena finale alla fine è realizzata per soddisfare la nostra curiosità malata.