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UNA LUCE DAL PASSATO regia di Ashutosh Gowarike

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Ciaby     6 / 10  15/08/2010 15:20:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispetto agli altri film indiani presentati dal ciclo estivo di pellicole bollywoodiane trasmesse da rai uno, "Una Luce Dal Passato" (tit. internazionale: Swades- We Are The People) si allontana dal clichè della commedia romantica -pur non rinunciando al tema amoroso affrontato con la solita freschezza e ingenuità (gente che si innamora troppo presto e facilmente, amori a prima vista tra belloccio e stradio* ecc.), preferisce addentrarsi ad indagare con una certa profondità tematiche arditissime come la povertà in certe località indiane.

Mentre molti (anzi, il 99.9%) altri film indiani cercano di mascherare le piaghe del proprio paese, mostrando Bombay come una metropoli all'avanguardia e parlandoci di giovani coppie indiane dell'alta borghesia, Gowarike non ha paura di ricalcare lo stato delle zone più povere del suo paese. Tutto ciò viene trattato con una freschezza e una spensieratezza tipica del cinema indiano in toto, che tenta quasi sempre di eliminare ogni crudezza o disperazione.

"Una Luce Dal Passato", poteva quindi essere un cattivissimo film di denuncia in cineverité sulla scia di Brillante Mendoza, ma nonostante le buone premesse e la volontà, ne esce il classico film indiano patinato fatto di sorrisi e buoni sentimenti.

Lo stato degli abitanti di Charampur viene mascherato dagli amori, dai sorrisi dei bambini, dall'arrivo dell'indiano occidentalizzato (che guarda caso non sa nulla della propria cultura di origine), pronto ad occidentalizzare anche Charampur, quella terra di assoluta povertà, dove tutti però sono pronti ad amare e sorridere.

Insomma, pur essendo diretto e recitato in modo ineccepibile, questa fatica di Gowarike lascia un po' l'amaro in bocca. Che il suo sia stato un tentativo di commercializzare il dolore di un popolo per attirare prima la gente, e poi aprirle gli occhi? Se questo era il tentativo del regista, si può considerare fallito per metà. Il film diventa ben presto prevedibile, lento, noioso, quando prima era svelto nonostante l'eleganza delle inquadrature, simpatico anche nei momenti tragicomici e sincero. La seconda parte di film (dove l'eroe americanizzato arriva a sistemare le cose con un nuovo impianto di elettricità) scade e getta il film in un banalismo quasi insostenibile.

Gowarike, forse, pensava di dirci che il suo intento era mostrarci che una speranza c'è sempre, che bisogna aprirsi allo straniero e aiutarsi a vicenda. Eppure, in questo messaggio quasi eroico, c'è solo un po' di paraculismo.

Diretto bene, realizzato alla perfezione, recitato in modo magistrale, "Una Luce Dal Passato" non è altro che il solito film indiano di stampo romantico che tenta la carta della profondità. Promosso per la tecnica e per la prima parte, bocciato per il suo tentativo di introdurre argomenti reali senza la capacità di osare.