tylerdurden73 7 / 10 10/12/2010 11:11:07 » Rispondi La durata di un pacchetto di sigarette è il lasso di tempo occorso per cancellare la vita di un ragazzo come tanti.Ferito gravemente ma miracolato nel corpo,assassinato invece nelle proprie convinzioni decedute il 12 Novembre 2003 insieme alle 19 vittime del famigerato attentato di Nassiriya. La pellicola girata dal sopravvissuto Aureliano Amadei si basa sul forte contrasto di una prima parte volutamente superficiale nella descrizione degli ideali e dei sogni,per poi virare in un lutto capace di proporre picchi di lancinante realismo.Il prima e il dopo sono disgiunti da un punto di rottura violentissimo,le entusiastiche aspettative vengono inghiottite da una nuvola di polvere,dall'odore del sangue e dell'esplosivo in un frenetico marasma di urla e sofferenza.Il coinvolgimento e il dolore riportati colpiscono a fondo lo spettatore e fortunatamente non riescono a rimpiazzare la ragionevolezza con una collera che rimane compressa in una denuncia misurata. Ad Amadei interessa più dissotterrare dal suo inconscio quei tremendi ricordi che lo hanno cambiato radicalmente, senza gridare per forza di cose al mondo il suo disappunto,per quanto questo venga più volte suggerito e a volte esposto,magari non sempre in maniera convincente,ma non necessitante di complementi ulteriori ad immagini già sin troppo eloquenti. Molto bravo Vinicio Marchioni (il Freddo nella serie tv "Romanzo Criminale"),molto versatile nell'interpretare i più disparati registri emotivi,davvero angosciante la scena dell'attentato,tutta girata in soggettiva permette un'immedesimazione che non lascia indifferenti.