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IL DEMONIO regia di Brunello Rondi

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DankoCardi     8½ / 10  17/12/2023 13:19:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Brunello Rondi (qui al suo primo film da solo) dimostra subito di essere un regista deciso e con le idee chiare: invece di percorrere la più facile e commerciale strada dell'horror già aperta da Freda e da Bava narra una storia che si, ha dell'orrore e del macabro, ma profondamente realistica e soprattutto radicata alla sua terra. Ci troviamo infatti nel profondo sud dei primi anni sessanta ancora legato alle superstizioni ed alle credenze popolari che dominano praticamente ogni aspetto del quotidiano. Quasi come un documentario ci vengono mostrati i riti - magari anche tutt'altro che ortodossi- che si seguivano rigorosamente per i matrimoni, i funerali, le celebrazioni religiose. Ancora non erano arrivati i lumi della psicanalisi ed ecco che una povera malata di mente viene additata come strega, amante del demonio e perseguitata. Da brividi la sequenza dell'esorcismo nella chiesa che anticipa di dieci anni "L'Esorcista" di Friedkin. Le voci di paese sono più forti della ragione, le scaramanzie popolari sono più forti della legge ed ecco che gli abitanti cercano giustizia contro la "maciara" come vedremo diversi anni dopo in "Non si sevizia un paperino" di Fulci. Si tratta di un film audace, originale ed in anticipo sui tempi con scene per l'epoca forti in cui spicca la bravura di un attore come Frank Wolff e la bellezza torbida di Daliah Lavi. Una pellicola che meriterebbe di occupare i primi posti tra le opere italiane maggiormente ricordate.