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ICHI THE KILLER regia di Takashi Miike

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GianniArshavin     6½ / 10  10/12/2014 18:34:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fra i film più famosi del pazzoide Takashi Miike abbiamo "Ichi the killer",per molti l'espressione massima del suo cinema fatto di ultraviolenza e significati nascosti.
Devo dire che,complici le altissime aspettative, l'opera in questione mi ha leggermente deluso malgrado abbia degli innegabili pregi che lo rendono comunque un ottimo prodotto da vedere almeno una volta nella vita.
Come detto Miike spesso adopera la violenza e la brutalità per provare a trasmettere un messaggio e in questa pellicola questo aspetto costituisce una fetta bella grande del prodotto in se: sono tantissime le scene sadiche ed estreme , alcune palesemente non adatte ad un pubblico dallo stomaco leggero e delicato. Il quantitativo di sangue è enorme cosi come le uccisioni , le torture ,le sevizie e gli squartamenti. Quello che però mi ha sempre colpito di Miike è la sua capacità di passare da una scene di tremenda cattiveria ad una quasi comica pur essendo incentrata sempre sullo stesso soggetto , andando a creare un minestrone di splatter e ironia nera che da un lato colpisce e spaventa dall'altro fa sorridere e sogghignare.
Il regista nipponico sceglie per "Ichi the killer" un approccio molto fumettistico e poco impegnato , decisione che edulcora le improvvise esplosioni di sangue e che lo rende a dir poco particolare. Come già anticipato la dose di ironia nera è altissima ed anche la componente trash è ben presente , a cominciare dai dialoghi,passando per i costumi per terminare con alcune sequenze spassose e leggere come non mai.
Le tematiche toccate da Miike sono molteplici e impegnate , ennesima contraddizione di un titolo che come avete capito non ha niente di convenzionale. Il buon Takashi affronta argomenti come la solitudine , il sadomasochismo,il maschilismo,la responsabilità genitoriale e quant'altro oscillando fra il dramma,l'exploitation e la comicità.
La storia di "Ichi the killer" strizza molto l'occhio agli Yakuza movie che in passato lo stesso Miike ha già affrontato; la vicenda regge abbastanza anche se alcune pecche in fase di scrittura ci sono e determinati punti non sono poi molto chiari.
Sotto il profilo tecnico il film è di ottima fattura , dalla regia agli effetti che passano dal realistico al palesemente finto in poche inquadrature. Bene anche la recitazione e la caratterizzazione dei personaggi a cominciare da Kakihara, vero fulcro dell'intera storia e per distacco miglior personaggio del lotto.
Purtroppo come ho già detto ad inizio commento la pellicola non mi ha soddisfatto in pieno e i motivi di questa parziale delusione sono da ricercare in un ritmo lento, in una lunghezza esagerata per un plot simile e in una ripetitività che alla lunga mi ha annoiato con mio grande stupore; passata la prima e sorprendete mezz'ora,infatti,l'opera si sfilaccia andando a cadere sovente nella ripetizione, fra scene di violenza evitabili ed inserite a forza ed una vicenda che sembra non decollare mai.
Dunque continua la mia scoperta del cinema del regista giapponese fra alti e bassi , delusioni e sorprese. Miike rimane un autore che mi affascina e destabilizza allo stesso tempo e che forse devo godermi senza informarmi ,visto che al momento a non conquistarmi del tutto sono stati i suoi prodotti più rinomati e conosciuti.