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REPO MEN regia di Miguel Sapochnik

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oh dae-soo     7½ / 10  24/03/2011 14:16:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Corazza lucente che gronda sangue e anima nera, anzi nerissima. Questo è Repo Men, originale sci-fi con quel qualcosina in più.
Coraggioso, spiazzante, pessimista, estremo.
Siamo in un imprecisato futuro, probabilmente più vicino ai nostri giorni di quanto si possa pensare. Finalmente chi ha bisogno di trapianto di organi non deve attendere anni. Se lo compra alla Union. Lo paga caro. E se non lo paga, l'azienda manda qualcuno a recuperarlo.
Remy è un recuperatore.
Jake, suo migliore amico, anche.
Quando Remy per un incidente dovrà lui stesso trapiantarsi un bio-organo, molte delle sue idee cambieranno.
Partiamo dalla confezione. Repo Men si avvale di effetti speciali straordinari, quasi tutti concentrati nelle sequenze di recupero degli organi, dettagliatissime, forse pure troppo, tanto da sconsigliarne la visione a chi soffre un pò la vista del sangue. Location ottime, su tutte la città abbandonata di Paradise; Whitaker e Law insieme funzionano a meraviglia. Scene action direi ben fatte anche se son proprio quelle a non farmi innamorare completamente del film (è una mia idiosincrasia personale, 'n se pò fa niente).
Quello che più sorprende però in Repo Men è il suo messaggio, la tematica che affronta, il coraggio. Non mi sorprende che il film sia stato mal distribuito perchè, come in The Road, il futuro dell'umanità che ne vien fuori è assolutamente aberrante e, soprattutto, privo di speranza. La speculazione sul dolore altrui è senz'altro il tema predominante tanto da farci vedere il film come un parossismo dell'attuale sistema sanitario statunitense: se paghi vivi, altrimenti no. Quando Remy subirà il trapianto e si troverà impossibilitato a pagare, solo allora acquisterà quell'umanità atta a fargli capire quanta sofferenza ci sia nella povera gente, quanto una vita umana conti più di un'insolvenza. In Repo Men abbiamo lo stesso identico scheletro di un altro film che ho amato moltissimo, District 9. Una persona priva di scupoli che per lavoro stermina una minoranza ma che poi, per pura casualità, si troverà lui stesso menbro della parte oppressa e quindi, non tanto per opportunità ma per un vero cambiamento interiore, si trova ad essere una persona completamente diversa (c'è anche un pò di Cella 211). Altro rimando, che a qualcuno piacerà chiamar plagio, è quello evidentissimo ad Apri gli occhi di cui Repo Men possiamo quasi considerare una sua mutazione, una replica in toni, atmosfere e contesti totalmente diversi.
Repo Men sembra lasciarci scampo ma invece preme fino in fondo sulla desolazione, sulla disillusione.
Come nella splendida citazione iniziale del film, quella del paradosso del gatto di Schroedinger, tutti noi siamo contemporaneamente sia morti che vivi, e il finale del film, purtroppo, ne è la dimostrazione.