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REPO MEN regia di Miguel Sapochnik

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Constantine     8½ / 10  19/02/2013 20:49:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono alcune pellicole che epidermicamente fin dal lancio del trailer non mi ispirano interesse, perfino leggere l'introduzione della trama non riesce mai a farmi cambiare idea. C'è bisogno che passi del tempo e che io me ne dimentichi prima di poter riaccendere almeno un minimo di curiosità, per il semplice fatto di averlo ingiustamente condannato senza prove e che finalmente mi decida per dargli una chanche.
"Repo Men" esordio alla regia nel lungometraggio di Sapochnik è una di queste pellicole; in un futuro distopico e allucinato, i recuperatori non si preoccupano di sottrarre i surrogati degli organi vitali ai clienti morosi, causandone ovviamente il decesso, spesso in maniera brutale. Con quest'assunto si dipana il racconto di questo film a lunghi tratti intrigante, forte visivamente (non adatto per il dopocena o per i stomaci sensibili), una sorpresa gradita come ritrovare dei soldi nella tasca interna di una giacca. Il protagonista è un antieroe sui generis, un banale soldato dall'intelligenza ridotta e con una prospettiva chiusa alla sopravvivenza, dovrà passare dall'altra parte della barricata in maniera rocambolesca prima di poter finalmente realizzare l'assurdità del proprio compito nella società ed i suoi risvolti devastanti. La regia e la sceneggiatura dialogano alla perfezione rendendo lo scorrere fluido e mai noioso, eccedendo forse soltanto nella parte centrale con un pò di retorica cinematografica. Il cast è davvero brillante e Jude Law registra davvero una prestazione completa per espressività e fisicità, perfettamente bilanciato dalla spalla-antagonista Whitaker. "Repo Men" non si prefigge grosse pretese e proprio grazie a questo naturalmente le eccede servendo un ora e cinquanta minuti d'intrattenimento di qualità, con spunti riflessivi sottovalutati. Uno dei migliori ( se non il migliore) fanta-action del nuovo millennio, prossimo cult da home video, ingiustamente ignorato per primo dal sottoscritto.

"Un Lavoro non è solo un lavoro, è cio che sei. E se vuoi cambiare ciò che sei prima devi cambiare ciò che fai."

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