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AUDITION regia di Takashi Miike

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Invia una mail all'autore del commento phemt     9 / 10  29/09/2006 10:13:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Definire Audition un film horror è sbagliato, o comunque non completamente esatto… Aldilà della trama semplice e che certamente non brilla per originalità, in questo film Miike fa un’analisi sulla solitudine e su quel desiderio che tutti proviamo di amare e di essere amati… La prima parte è praticamente una love story tendente al noir dal ritmo lento ma diretta alla perfezione (fin dall’iniziale e commovente “Papà, ho portato un regalo alla mamma”)… Poi il film cambia completamente registro come il Lynch di Mulholland Drive o Strade Perdute e Miike accompagna lo spettatore in un mondo sospeso a metà tra incubo e realtà immerso in un atmosfera malsana, inquietante ed angosciante… Magari il finale è un pelo confuso, ma tutta l’ultima mezz’ora è di una perfezione stilistica tale da lasciare a bocca aperta…



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Stewie  27/11/2006 00:25:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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phemt  27/11/2006 10:11:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah, ti dirò, non mi ha fatto poi tutto st'effetto, però devo dire che in vita mi è capitato di vedere roba splatter ben peggiore, rimane comunque una scena molto forte...
Imprint l'ho visto (tra l'altro finora è l'unico Master of Horror, però li voglio recuperare tutti, e ho già Landis e Carpenter che mi aspettano), e infatti la scena della tortura è veramente forte: un pò perchè è umiliante (lei che se la fa addosso), un pò per via proprio degli effetti splatter (la scena delle unghie mi ha disturbato, ma mi capita spesso quando si parla di unghie), un pò perchè è molto lunga...