Harpo 9½ / 10 21/02/2007 00:22:33 » Rispondi Un autentico capolavoro della cinematografia orientale che dimostra una volta di più che, allo stato delle cose attuali, il cinema orientale non ha nulla da invidiare a quello occidentale. Stilisticamente perfetto, "Audition" è un film che fa più male di un pugno nello stomaco: psicologicamente distruttivo e visivamente disturbante il film di Miike raggiunge i vertici della violenza rappresentata al cinema. Mai gratuito e spesso insostenibile questo capolavoro non può di certo ritenersi un film per tutti. La prima parte, forse, è un po' troppo "lenta" ma in fin dei conti assolutamente necessaria per la buona riuscita della pellicola. La caratterizzazione dei personaggi è minuziosa e attenta, tanto da non far rimpiangere alcuni tra i più grandi capolavori hitchcockiani. Come già scritto nella perfetta recensione, il secondo tempo è magistrale e gli ultimi venti minuti davvero grandiosi e indescrivibili. La tortura, poi, condensa in un sol colpo violenza visiva e psicologica. In pochi registi sono riusciti ad arrivare a questo traguardo e Miike è senza dubbi inseribile in questa assai limitata "classifica". Un po' come in alcuni capolavori hitchcockiani (tipo "La finestra sul cortile" o "Io ti salverò", per esempio), il regista riesce perfino ad inserire una sequenza "divertente", davvero tendente alla commedia: in effetti la scena precedente all'audizione di Asami distende un po' i nervi, rilassando lo spettatore. Questo è il primo film completo che vedo di Miike ("Ichi the killer" l'ho solo visto in parte) e devo sottolineare che riesce nell'intento di impressionarmi.