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IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE regia di Eran Riklis

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     4½ / 10  27/06/2012 14:23:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ancora una volta il viaggio come mezzo per simboleggiare un accrescimento morale che da Israele porta ad una tetra Romania il responsabile delle risorse umane di un panificio.
L'uomo è un capro espiatorio creato ad hoc dall'azienda lesta a scaricare le colpe per non essersi accorta della morte di una dipendente avvenuta a seguito di un attentato,lasciando per giorni la sventurata in obitorio.
Discorso abusato ma purtroppo sempre attuale quello del sistema lavorativo basato sullo sfruttamento selvaggio,in questo caso esposto senza profondità da un regista solitamente tutt'altro che frivolo. Metafore e simbolismi insipidi,personaggi forzatamente eccentrici e quindi falsi,un protagonista definito in modo rudimentale nei passaggi chiave della pellicola,addirittura elementare nella sua presa di coscienza e talmente assuefatto all'insensibilità da essere incapace di donare affetto alla propria famiglia,in parole povere un'insopportabile fiera dello stereotipo camuffata da film d'autore.
Riklis vorrebbe commuovere e allo stesso tempo strappare qualche sorriso mediante un tono quasi surreale,denotando però inadeguatezza nel voler menare danze tragicomiche con tempistiche soporifere buone giuste per eleggere la pellicola tra i road-movie più noiosi e scialbi degli ultimi anni.
Nemmeno lontanamente paragonabili tornano alla mente il bellissimo "Ogni cosa è illuminata" e "Simon Konianski",altro viaggio nell'Est Europa non proprio riuscito comunque vincente con largo distacco l'ipotetico confronto.
Intenti lodevoli col voler porre l'accento sugli spietati ingranaggi produttivi nell'epoca della globalizzazione,peccato che della giusta umanità siano sprovvisti anche i personaggi di questo filmetto,affossati da una mediocrità che demolisce ogni elogiabile aspirazione.